Ho avuto tre aborti e solo successivamente ho scoperto di avere la mutazione MTHFR C677T in omozigosi con livelli di omocisteina normali e il PAI-1 4G/4G. Dati i precedenti aborti abbiamo fatto dei controlli più accurati anche al liquido seminale di mio marito scoprendo che erano presenti anomalie genetiche, ci siamo così rivolti ad un centro per la PMA. A me è stata prescritta la cardioaspirina, ma avendo un’ernia iatale mi provoca grossi problemi gastroesofagei e inspiegabile sanguinamento rettale (eseguita anche colonscopia con esiti normali – si parla solo di mucosa sottile e tendente al sanguinamento se infiammata). Ad oggi ben due ematologi consigliano terapia con eparina invitandomi a stare tranquilla, ma sento pareri contrastanti fra ematologi e ginecologi. Potrei conoscere il suo parere da ginecologo in merito alle differenze fra terapia con ASA 100 ed eparina a basso peso molecolare? Grazie.
Augusto Enrico Semprini
Cara Luisa,
la cardio aspirina ha una azione antiaggregante e di regolazione di flusso del sangue all’utero non vi sono studi solidi che ne dimostrino l’efficacia nel migliorare l’esisto delle gravidanze ma è entrata nell’uso clinico perché si ritiene che il rischio della sua assunzione sia molto piccolo a fronte di un potenziale beneficio sull’esito della gravidanza.
Questo vuol dire che nelle pazienti come lei, che hanno importanti effetti collaterali, non assumerla è possibile senza conseguenze negative in gravidanza, le mucose intestinali godono di un ottimo afflusso di sangue ed è possibile che lei posso assumerla senza questo fastidioso problema di reflusso e sanguinamento rettale.
Le stesse considerazioni vanno fatte per l’eparina che, in assenza di precedenti trombosi o di un conclamato fattore coagulante lupico, che lei non ha, non ha dimostrato in modo convincente una sua utilità in gravidanza. Siamo in un’epoca in cui avvocati, giudici e medici legali passano tempo ad accusare i medici quando qualche cosa non va bene di non aver fatto il dovuto e da qui deriva un parere sempre a favore dell’intervento anche quando, con aspirina ed eparina, le prove di efficacia sono poco confortanti. La maggior parte degli aborti ha origine da uno sbilanciamento cromosomico e non indicano una incapacità della donna di portare avanti una gravidanza ma solo il fatto che l’embrione non ha i numeri cromosomici per garantirgli uno sviluppo oltre le prime settimane di gravidanza. Questo è il tipo di consulenza che io consegno alle pazienti che mi consultano con un problema abortivo, in cui svolgo solo pochi esami su regolarità della cavita uterina, assenza di infiammazione endometriale, assenza di infezioni genitali e non ricorro, come strumento terapeutico, alla eparina ma solo ad una piccola dose di aspirina perché la possibilità di danno è molto piccola e vi può essere un miglioramento dell’esito delle gravidanze. Queste sono le considerazioni che deve fare con i suoi curanti, io resto a disposizione nel caso avesse bisogno ancora della mia consulenza o del mio intervento. Un saluto molto cordiale.
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