Ecografia in quinta settimana: l’embrione si è visto, il cuoricino no

Dottor Gaetano Perrini A cura di Gaetano Perrini - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 30/03/2022 Aggiornato il 30/03/2022

Effettuare l'ecografia troppo presto, cioè prima della sesta settimana finita, può esporre a delusione e preoccupazioni perché può essere difficile ottenere una chiara immagine dell'embrione.

Una domanda di: Roberta
Gentile dottore, questa mattina ho effettuato la prima visita ginecologica, sono alla 5a settimana. È presente camera gestazionale, sacco vitellino e un piccolo embrione con leggera attività cardiaca che ancora non ho potuto sentire. La mia dottoressa dice che la camera è posizionata in basso e per farla salire devo stare a riposo e continuare prontogest per una settimana e poi proseguire con ovuli fino al prossimo controllo. Pensa ci siano problemi? Devo preoccuparmi? Allego immagine dell’eco. La ringrazio infinitamente.
Dottor Gaetano Perrini
Dottor Gaetano Perrini

Gentile signora, l’inizio di una gravidanza è sempre carico di emozioni, felicità ed ansia. L’ecografia effettuata nelle prime settimane rappresenta un momento necessario ma molte volte non dirimente, quindi non soddisfacente, in quanto non ha valore predittivo sulla evoluzione o meno della gravidanza. Per meglio comprendere, a seconda delle settimane, l’ecografia precoce può evidenziare o meno la gravidanza (intesa come camera gestazionale e parliamo di millimetri, cioè di misure modestissime); può evidenziare o meno la presenza di sacco vitellino ed embrione (e ancora parliamo di millimetri); può evidenziare o meno la presenza di attività cardiaca fetale (il battito del cuoricino). Se effettuata troppo presto può non dare un risultato esaustivo né mostrare quello che la futura mamma vorrebbe vedere. Per questo può essere meglio aspettare di effettuarla di essere intorno alla sesta settimana finita: in una settimana l’embrione può meglio evidenziarsi. L’ecografia è solo un’osservazione in itinere di un evento naturale. Diversa è la valutazione clinica di un evento che usa il mezzo ecografico per definire la presenza o meno di determinate caratteristiche che usualmente sono presenti in quella determinata età gestazionale. In tale contesto però si deve tener conto della datazione che può modificare il calendario osservazionale in quanto la gestante potrebbe aver ovulato prima o dopo rispetto al presunto sulla base della data di inizio dell’ultima mestruazione. Questo ultimo punto deve essere molto chiaro in quanto può modificare quanto visto e valutato clinicamente e suggerisce di attendere una valutazione successiva che sì sarà in grado di dirci che l’evento fisiologico continua con caratteristiche di normalità clinica oppure se c’è qualcosa che non va. In sintesi, cara signora, abbia la pazienza di aspettare che la natura faccia la sua parte , permettendo così all’ecografo e ovviamente anche a lei di vederne i frutti che tanto attende. Per quanto riguarda il riposo, che dire? Non occorre certo che sia assoluto, ma solo di buon senso: niente strapazzi, niente sforzi fisici impegnativi, niente sport “intensi”, ma questo vale in generale per tutte le gravidanze. In relazione alla prescrizione di progesterone, certo può aiutare, comunque non sta certo a me entrare nel merito di un preparato consigliato da una collega: s ela dottoressa le ha detto di assumerlo significa che è opportuno farlo, si fidi e si affidi. Mi tenga aggiornato, se lo desidera. Con cordialità.

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