Dodicenne con tosse abbaiante, incessante, resistente alle cure

Professor Giorgio Longo A cura di Giorgio Longo - Professore specialista in Pediatria Pubblicato il 30/01/2023 Aggiornato il 08/02/2023

Una volta escluse le cause organiche, occorre pensare che la comparsa di una tosse che non risponde ad alcuna cura e non dà tregua durante la giornata sia in relazione con un disagio emotivo che può avere come origine un problema legato alla scuola (e ai compagni).

Una domanda di: Michela
Torno a scrivervi perché, dopo appena un mese, mio figlio di 12 anni ha ripreso la tosse abbaiante, sembra una foca, ma il problema maggiore è che da due giorni non smette di tossire neanche un secondo… è sfinito, non ha un secondo di tregua, ha mal di stomaco per il tanto tossire… tutto quello che gli do non serve, non dico a fargliela passare perché so che ci vuole qualche giorno, ma almeno a dargli un po’ di pace…non si tiene neanche in piedi…. Grazie mille e scusate il disturbo.
Giorgio Longo
Giorgio Longo

Cara signora, questa volta, da come mi descrive la tosse di suo figlio (abbaiante, da foca, senza smettere neanche un secondo, che nulla gli serve), la prima ipotesi che farei è che si tratti di una tosse non organica ma “somatica” (psicogena). In altre parole una tosse non dovuta ad alcuna forma morbosa, ma causata da un disturbo emotivo comportamentale. Una tosse prodotta dalla somatizzazione di uno stato d’ansia o stress emotivo. Se smette di tossire appena prende sonno e non tossisce più fino al risveglio può essere certa che di questo si tratta (sottolineo non “di notte” ma quando dorme!). E’ un problema tutt’altro che raro all’età preadolescenziale/adolescenziale. Ne vediamo tanti. Se così fosse, la forma di tosse psicogena che ha lui è quella più antipatica perché dà colpi di tosse ad alta sonorità e incessanti, tutti inesorabilmente eguali e inconfondibili. Per questo è chiamata tosse “honking” a clacson (o da foca appunto). Una tosse che, oltre altre a preoccupare giustamente i genitori, non permette a lui di socializzare e quindi, in primo luogo, di frequentare la scuola. Ed è proprio a scuola che va ricercata in prima ipotesi la causa del suo mal stare. Bullismo, ansia di prestazione (scolastica o sportiva), abusi, sono infatti i motivi che più comunemente ritroviamo in queste situazioni. Ovviamente la mia è solo un’ipotesi ed è quindi bene che contatti e si confronti con il suo pediatra che potrà molto meglio escludere cause organiche e, nel caso, aiutarla, o farsi aiutare (neuropsichiatra infantile), a risolvere il problema. Con cordialità.

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