Ho 38 anni e sono alla mia prima gravidanza grazie alla PMA.
Attualmente sono a 11 settimane, il mio utero è retroverso e retroflesso, inoltre sono a riposo a casa dal transfer, e non ho fatto mai sport per tutto il tempo.
Due settimane fa ho fatto la mia prima ecografia, la ginecologa ha riscontrato tutto bene per me e il feto, notando però due piccole zone scure nelle membrane, mi ha spiegato che sono dei semplici ematomi che si sarebbero riassorbiti anche grazie alla cura di progesterone (1 iniezione di Pleyris al gg + 2 ovuli di amalgen 400 al gg) che avrei continuato ancora per una settimana, ovvero la terapia post transfer.
La settimana successiva (pochi gg fa) ho dovuto fare presso un centro diagnostico una veloce eco di datazione per poter prenotare con precisione la traslucenza nucale, e qui il ginecologo ha notato che è presente un “distacco deciduo-coriale al polo inferiore di 85x12mm”.
Mi ha suggerito così di non interrompere assolutamente la cura di progesterone, almeno fino alla 13 esima settimana, e di continuare a stare a riposo… ma siccome non ho sanguinamenti, non era preoccupata. Purtroppo leggo donne che con 2 cm di distacco perdono tantissimo sangue e corrono in PS, vengono ricoverate ecc.
L’eco per la traslucenza sarà esattamente dopo una settimana, così da monitorare anche l’andamento di questi scollamenti… ma sono molto preoccupata poiché non capisco.
Al ginecologo del centro diagnostico ho dovuto cavare con le pinze queste informazioni perché immagino non fosse quello lo scopo della visita, ma mi sembra grave come comportamento… Gli unici indizi che il mio corpo fornisce ad oggi sono: un dolore che tende a durare 20 secondi circa, appena sopra l’osso pubico, leggermente laterale, circa una volta al giorno nell’ultima settimana, e perdite di acqua inodore (idrorrea gravidica?) oltre a nausea lieve e costante che ieri è praticamente scomparsa.
Senza sanguinamenti non è una minaccia di aborto? Dovrei stare a riposo assoluto?
Cosa mi consiglia di fare?
Augusto Enrico Semprini
Cara Francesca,
a 11 settimane con battito e sviluppo fetale corrispondente credo che vi siano tutti gli elementi per rassicurarsi.
Queste piccole raccolte di sangue sono di comune riscontro e non influiscono sull’andamento della gravidanza.
Deve considerare con il suo curante se procedere con accertamenti per escludere anomalie cromosomiche del concepito, test non invasivi o invasivi ma al momento non vedo necessità di riposo o supplementi terapeutici perché quello che sta osservando, come le dicevo, rientra nel normale quadro evolutivo di buona parte delle gravidanze.
Io rimango a disposizione per qualsiasi altra considerazione dopo che i suoi curanti avranno dato la loro opinione in merito.
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