Diastasi addominale dopo il parto: si risolverà?

Dottor Claudio Ivan Brambilla A cura di Claudio Ivan Brambilla - Dottor specialista in Ginecologia Pubblicato il 12/09/2018 Aggiornato il 12/09/2018

E' possibile che occorrano anche sei mesi per il ritorno alla normalità della muscolatura dell'addome . Se questo non dovesse accadere significa che ci sono concause a impedire che accada: tra queste l'obesità.

Una domanda di: Maurizia
Ho partorito da un mese e durante il controllo post parto il medico mi ha detto che mi è venuta la diastasi addominale. Io non ho sintomi, è solo che mi è rimasta molta pancia (ma è poco che ho partorito, pensavo fosse normale!). Preciso che sto allattando. Che rischi corro? Si risolverà?
Claudio Ivan Brambilla
Claudio Ivan Brambilla

Gentile lettrice,
il muscolo retto addominale, chiamato più semplicemente retto addominale, è uno dei muscoli principali della parete addominale anteriore.
E’ un muscolo pari (cioè diviso in due) e simmetrico: c’è cioè il muscolo retto addominale destro e c’è il muscolo retto addominale sinistro: si uniscono sulla linea mediana (linea alba) che è una sottile banda di tessuto connettivo, priva sia di nervi che di vasi sanguigni, che va da sotto lo sterno sino al pube.
La diastasi dei retti addominali è la separazione eccessiva della parte destra dalla parte sinistra dei 2 muscoli le quali si allargano e la linea alba, formata da tessuto poco elastico ma molto resistente, anche se non rotta ha poche capacità di tornare facilmente alle sue condizioni iniziali. Ecco il perché quando una donna ha avuto una gravidanza ha un po’ di pancetta in più rispetto a prima. Ma se questo allontanamento è eccessivo ecco la diastasi. Questa situazione è favorita dall’assetto ormonale della gravidanza associato alla pressione meccanica esercitata dall’aumento del volume dell’utero.
Dopo il parto nella maggior parte delle donne l’elasticità e la densità dei tessuti riprenderanno i valori iniziali e di norma, la separazione del muscolo retto addominale si risolve entro le prime 8/12 settimane dopo il parto, fino anche a 6 mesi. Se però questo non accade significa che ci sono anche altri fattori a determinarla, tra cui l’obesità, gli sforzi eccessivi o anche una predisposizione congenita. In questi casi la situazione si può accentuare di gravidanza in gravidanza. Ma il decorso di una seconda gravidanza non risulta alterato e le successive gestazioni procedono regolarmente. E’ vero però che è possibile compaiano vari disturbi in più rispetto a quelli di una gravidanza in cui il problema non si pone. Tra questi, nausea, mal di schiena, digestione difficoltosa, pigrizia intestinale, sensazione di peso al perineo .Disturbi che difficilmente possono essere dominati completamente dall’uso di una pancerina ma che possono essere alleviati da esercizi leggeri volti a rinforzare la parete addominale. A quest’ultimo proposito, per questo tipo di ginnastica non bisogna assolutamente affidarsi al fai-da-te, ma è d’obbligo farsi guidare da un istruttore qualificato che conosca a fondo il problema e sappia come gestirlo. Va detto che una volta deciso di non avere più gravidanze, la via da percorrere per risolvere definitivamente il problema è rappresentata dall’intervento chirurgico. Con cordialità.

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