Purtroppo dopo quattro anni continuiamo ad assistere
alle crisi nervose di nostra figlia.
Dal terzo mese di vita la sera più o meno verso le 21/22 iniziava a piangere
e andava avanti per almeno un’ora senza che niente potesse calmarla. La
pediatra ci disse che era una cosa normale e quindi non abbiamo dato troppo
peso a tali episodi.
Crescendo la cosa non è migliorata anzi. Quasi ogni giorno per lo più la
sera o il tardo pomeriggio per un nonnulla o senza alcun motivo prende a
piangere e a gridare e va avanti per oltre mezzora.
Lei ha sempre avuto problemi nel dormire ogni volta era una tragedia
metterla a letto.
Ora come ora sto provando in tutti i modi a farle fare il riposino dopo
pranzo perché sono alcune settimane che proprio non fa più, ma niente è
efficace.
La sera quando ci mettiamo a letto è talmente stanca che poco dopo
crolla (massimo alle 22).
Di notte si sveglia un paio di volte riaddormentandosi subito.
Non sappiamo davvero più cosa fare perché le crisi sono troppo frequenti e
fanno piangere anche l’altra nostra bambina di dieci mesi.
Neanche dopo quattro anni siamo in grado di dire il perché. Che si troppo
stanca, o abbia troppa energia o non dorme abbastanza e bene. La prego ci
dica cosa fare. La ringrazio.
Angela Raimo
Gentile signora,
iniziamo dal pisolino: non insista più per farglielo fare, evidentemente non ne ha più necessità e non è certo un caso isolato. A 4 anni è possibile che un bambino si ribelli al sonnellino pomeridiano senza che questo sia espressione di qualche problema psicoemotivo. Direi però di anticipare a questo punto l’ora di farla coricare per la nanna notturna: alle 22 è già troppo tardi per una bimba così piccola che non riposa al pomeriggio. Direi dunque di non superare le 21. Non mi dice se la bambina va o no alla scuola materna e questo sarebbe un dato importante. Comunque sia, in simili casi può essere risolutivo l’atteggiamento dei genitori, che dovrebbe essere un mix di affettuoso ascolto, coccole, pazienza. Quando inizia la crisi del tardo pomeriggio, si accucci all’atezza della bambina, la abbracci, le dica che comprende che si sente stanc, triste, nervosa e le proponga una soluzione: leggiamo una storia, facciamo il bagnetto, giochiamo con la pasta da modellare, mi aiuti a preparare la tavola? Non serve domandarsi che cos’ha la bambina (nulla, a mio avviso) ma piuttosto cosa si può fare per favorire la sua tranquillità. Dopodiché indagherei anche sulle dinamiche che si instaurano all’asilo con i coetanei, ammesso che lo frequenti, e prenderei in considerazione la possibile gelosia nei confronti della sorellina. Gelosia che può eventualmente controllare dandole più spazio e più tempo “a tu per tu”. Con cordialità.
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