La mia diagnosi attuale è di connettivite indifferenziata (in fase di
accertamento) perché al primo controllo avevo gli ANA leggermente positivi e
anticorpi ENA (pcna), tutti gli altri negativi (Lac, anticardiolipina ecc),
anche gli indici di flogosi erano nella norma e anche il C3 e il C4 che a
detta del mio reumatologo sono gli esami più importanti. Al secondo
controllo fatto a fine maggio gli anticorpi ENA si sono negativizzati
(sicuramente con la terapia che sto facendo: Plaquenil ecc.) C3 e C4 sempre
nella norma e ANA però aumentati (320). Come è possibile che prima di
iniziare la terapia fossero più bassi? Io ho addirittura pensato che il
cortisone (medrol, 4 mg al dì) che assumevo al posto di farmeli diminuire me
li ha fatti aumentare: è possibile? Il reumatologo dice di proseguire solo
con Plaquenil e Cardioaspirina. Io sarei più tranquilla ad assumere
cortisone in una eventuale gravidanza.. dato che in molte dicono che col
cortisone ce l’hanno fatta a portare a termine la gravidanza, ma secondo
lui nel mio caso non c’è bisogno. Lei cosa ne pensa? Il problema è che ho
dolori articolari, ma secondo sempre il mio reumatologo ho problemi alla
cartilagine, però secondo me potrebbe essere anche un effetto del Plaquenil
che ho letto può causare debolezza muscolare o del cortisone stesso
che avevo assunto, anche se è da un po’ che non lo assumo e lo assunto per
poco e in minima dose; e quindi se dovessi prendere di nuovo cortisone ho
paura di peggiorare la situazione.
Elisa Valmori
Salve cara signora, la ringrazio per le informazioni ulteriori che mi ha fornito. Ammetto di non saper dare una spiegazione all’aumento degli ANA e viceversa alla scomparsa degli ENA dopo il trattamento farmacologico.
Mi sembra però molto improbabile che l’aumento degli ANA possa essere imputato alla terapia col cortisone (Medrol per l’esattezza) perché l’azione di questo farmaco è volta a ridurre la prestanza del nostro sistema immunitario quindi mi aspetterei che gli autoanticorpi (sia ANA che ENA) si riducessero di conseguenza.
Rispetto ai dolori articolari, abbiamo l’imbarazzo della scelta: potrebbero essere un sintomo della sua connettivite oppure un effetto collaterale del Plaquenil o del Medrol (entrambi questi farmaci infatti possono provocare debolezza muscolare e persino mialgia o ipotrofia muscolare)…
Ritengo imprescindibile seguire il consiglio del suo reumatologo curante sia ora che in una si spera prossima gravidanza.
Se le è stata consigliata la sospensione del cortisone, non abbia timore e prosegua “solo” con Plaquenil e Cardioaspirina.
In gravidanza, il principio cardine è di usare il minor numero di farmaci alla dose minima efficace per contenere i sintomi della patologia.
Vedrà che con il collega reumatologo troverete la terapia migliore per il suo caso specifico.
Inoltre, è vero che in diversi casi utilizziamo il cortisone anche in dolce attesa ma è comunque un farmaco che può facilitare ad esempio l’insorgenza del diabete gestazionale…meglio per lei se ne può fare a meno!
Un tema interessante è dato dal fatto che in gravidanza il sistema immunitario si altera “chiudendo un occhio” e permettendo al piccolo di svilupparsi senza rigettarlo come accade per i trapianti in assenza di terapia immunosoppressiva (non dimentichiamo che il piccolo ospite ha metà patrimonio genetico estraneo a noi).
Ebbene, solitamente le patologie su base autoimmune hanno un periodo di quiescenza durante la gravidanza…speriamo sia anche il suo caso, così da poter impiegare il minor numero di farmaci alla dose più contenuta possibile.
Spero di averle risposto, cordialmente.
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