Scrivo perché ho scoperto di aver contratto il papilloma a luglio 2022. Sono stata vaccinata con un vaccino che (se non erro) copriva 4 ceppi di Hpv e sono seguita dal mio ginecologo che tramite laser terapia rimuove i condilomi che si formano a livello genitale. Mi chiedevo: è possibile che lo abbia contratto dall’estetista? La modalità di trasmissione è solo sessuale o anche per contatto magari con indumenti o superfici infette? Potrebbe essere utile effettuare nuovamente il vaccino o a questo punto risulta inutile avendolo già eseguito anni fa? Combatterò a vita con le lesioni condilomatose? Grazie in anticipo.
Fabrizio Pregliasco
Gentile signora,
l’infezione genitale da Papilloma virus (HPV) avviene quasi esclusivamente per via sessuale, attraverso il contatto intimo con partner infetti. Il rischio che il virus si possa trasmettere per altre vie è soprattutto teorico, ovvero non si può escludere matematicamente ma va considerato davvero basso. Tenga presente che le mani o gli strumenti usati da una estetista difficilmente possono veicolare una carica batterica così alta da scatenare un’infezione attiva. Per quanto riguarda il vaccino non cura un papilloma già presente, semplicemente evita che alcuni tipi di HPV (le nove varianti o meglio sierotipi più pericolosi in quanto possono causare lo sviluppo del carcinoma del collo dell’utero), venendo a contatto con l’apparato genitale scatenino l’infezione. Per quanto riguarda i condilomi i più frequenti responsabili sono i papilloma virus tipo 6; 11; 16; 18 e 31 e il vaccino è contro i sierotipi 6, 11, 16 e 18, 31, 33, 45, 52, 58. Evidentemente lei ha effettuato il vaccino dopo l’inizio dell’attività sessuale (attualmente in Italia la disposizione è di somministrarlo alle ragazze di 11 anni che, si presume, non siano ancora sessualmente attive) e questo spiegherebbe perché abbia contratto l’infezione. La buona notizia è che il vaccino comunque può limitare i danni del virus, nel caso in cui abbia attaccato la cervice prima della somministrazione. Va detto che non per forza l’infezione degenera, tuttavia l’imperativo categorico quando se ne è colpiti è di sottoporsi regolarmente al pap test. La cura dei condilomi consiste nella loro asportazione, che viene effettuata con metodi diversi a seconda della localizzazione. Se interessano i genitali esterni e la zona compresa tra l’imboccatura della vagina e l’ano possono essere eliminate con applicazioni locali di sostanze caustiche, tra le quali viene più di frequente usata la podofillina. Se invece i condilomi sono localizzati nella vagina, sul collo dell’utero e nell’ano si può ricorrere alla crioterapia (applicazione sulle lesioni di azoto liquido) oppure alla diatermocoagulazione, che consiste nel bruciare le escrescenze mediante un ago elettrico. Per finire, è possibile anche sottoporsi al trattamento con il laser, che attraverso radiazioni luminose di altissima intensità svolgono la stessa azione di un bisturi e che è quello a cui lei si sottopone. La cura deve obbligatoriamente essere estesa anche al partner sessuale, come sempre occorre fare in caso di malattie sessualmente trasmesse. Fino alla guarigione è opportuno inoltre utilizzare il profilattico per evitare di reinfettarsi continuamente a vicenda (effetto ping pong delle infezioni a trasmissione sessuale). Cordialmente.
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