Mia figlia compie 18 mesi tra qualche giorno e per fare la nanna prende ancora il seno. Ho bisogno di levaglielo, ma quando accenno a non
darglielo piange col singhiozzo e non riesco a calmarla. Vorrei levarglielo senza traumatizzarla ma non so che strada prendere.
Angela Raimo
Gentile signora,
altre volte abbiamo affrontato l’argomento nelle pagine di questa testata e la risposta non cambia: secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità dopo i sei mesi di vita, che sono l’epoca in cui vengono introdotti i primi alimenti diversi dal latte, l’allattamento al seno va proseguito se sia la mamma sia il bambino (o la bambina) lo desiderano. La sua bimba ha già 18 mesi, quindi la sua parte, cara mamma, l’ha fatta eccome. Se vuole smettere di allattare lo faccia, sostituendo il seno con coccole, abbracci, carezze. Nessun trauma, e perché mai? Non esiste solo il seno per rassicurare il bambino sull’affetto e la presenza della mamma, ci mancherebbe altro! Tanto più che qui stiamo parlando di una bambina di un anno e mezzo: fino a sei mesi l’allattamento al seno è raccomandato, fino all’anno è incoraggiato, ma dopo questa soglia che lei ha superato abbondantemente, se non si vuole o non si può più allattare si può smettere senza eccedere in scrupoli e sensi di colpa. Per farcela in tempi brevi è consigliabile che nei primi giorni sia magari il papà a mettere a nanna la bambina. Se non è possibile, forse è opportuno che lei si fasci il seno (serve anche per arrestare gradualmente la produzione di latte): quando la bambina reclamerà la poppata, che va sottolineato a questa età è più che altro di conforto, lei la consoli con altre modalità: cantando una ninna nanna, abbracciandola, accarezzandola con dolcezza. Senza sensi di colpa, che servono solo a peggiorare la qualità della vita: si ricordi sempre che un bambino sta bene se la sua mamma sta bene. Non dovrebbe essere molto difficile visto che questa bambina reclama il seno solo una volta al giorno. Cari saluti.
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