Salve dottoressa io sono incinta di 12+5 e all’11 esima settimana recandomi in ps per dei dolori mi hanno trovato un distacco del polo coriale di max 15 mm. Nel giro di 3 giorni la sera mi accorgo di perdite di sangue rosso vivo e quindi corro di nuovo in ps dove mi dicono che il distacco è aumentato e misura 25 mmx7mm in via di organizzazione. Mi prescrivono 2 giorni di tranex ,1 ovulo da 200 mg di progeffik alla sera e DAV 2 capsule al giorno e riposo. Due giorni dopo quindi a 11+5 eseguo l’eco del bitest dove mi dicono che il distacco è diminuito e misura 10mmx3 mm sempre in via di organizzazione. Continuo il mio riposo e oggi all’eco di controllo la dottoressa mi evidenzia la presenza di un’area ipoecogena posteriore di 30×7 mm riferibile a raccolta in via di organizzazione. Ora dottoressa mi sorgono un po’ di dubbi. Si parla di distacco o di area di mancato accollamento? Se è in via di organizzazione come mai continua a crescere di misure? Inoltre io vivo a Bologna e momentaneamente mi trovo nelle Marche a casa di mia mamma e dovrei tornare a casa perché qui non ho il mio ginecologo che mi segue, ma mi è stato sconsigliato di farmi 200 km di autostrada. Secondo lei cosa dovrei fare se questo “distacco” non si riassorbe? Il feto cresce bene ma ho paura che questa situazione non migliori e che io possa andare incontro ad un aborto. Le inoltro anche i referti per valutare meglio la situazione. Attendo sue risposte e la ringrazio intanto.
Elsa Viora
Gentile Giorgia, premesso che solo chi ha fatto le ecografie e conosce la sua storia clinica può formulare una diagnosi e quindi dirle che cosa è meglio fare, io posso fornirle alcune informazioni generali che spero possano esserle utili. Giusto per partire dall’evento peggiore, la maggior parte degli aborti spontanei si verificano nei primi tre mesi: le cause sono molteplici, ma molto spesso non si riesce ad identificare una causa specifica. E’ una sorta di “selezione naturale”. Lo so che è un termine brutto, ma sta a significare che non possiamo farci nulla perché l’embrione/feto ha “qualcosa che non va” e lo sviluppo si arresta. Non abbiamo una terapia da proporre perché la causa dell’aborto è intrinseca nell’embrione/feto e purtroppo non possiamo farci nulla. In altri casi, purtroppo la minoranza, la causa dell’aborto è una condizione materna su cui possiamo incidere con terapie adeguate. La presenza di un’area ipoecogena visualizzabile con l’ecografia, tranne casi particolari in cui l’area è molto ampia e circonda completamente la camera ovulare, non è un fattore di rischio di aborto, in pratica che ci sia o non ci sia non cambia l’evoluzione della gravidanza. Il cosiddetto “distacco coriale” non va confuso con l’aspetto normale che si osserva in ecografia nelle prime settimane. In pratica la camera ovulare è una sfera all’interno della cavità uterina che possiamo immaginare come un cono rovesciato: è evidente che c’è dello spazio libero della cavità uterina non occupato dalla camera ovulare. Una volta, quando ho studiato io, imparavamo che solo a 15-16 settimane la camera ovulare o sacco gestazionale occupa completamente la cavità uterina, per il motivo sopra illustrato della sfera messa all’interno di un cono. Nessuno può dire ora se la sua gravidanza andrà avanti (come le auguro di cuore), non c’è altro da fare che aspettare cercando di stare il più serena possibile. Tenga conto che lei sta quasi raggiungendo la fine del primo trimestre (13 settimane e 6 giorni) quando avrà superato il periodo più a rischio. Un abbraccio.
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