Buongiorno, avrei bisogno di un chiarimento.
Abbiamo fatto una prova con la fecondazione assistita, andata male.
Io ho 42 anni ma non capisco perché solo ora la mia ginecologa mi ha
proposto l’eterologa dicendomi che visto che ho 42 anni ho molte
possibilità che un mio futuro figlio abbia qualche malattia genetica.
Secondo lei cosa devo fare e ci sono altre strade? E ci sono possibilità di
passare all’inizio della lista visto che ho 43 anni alla fine di novembre?
Anna Maria Marconi
Gentile signora, la lista d’attesa nei centri di riproduzione assistita dipende dal singolo centro. Alcuni, in verità, hanno anche un limite di età per accettare le coppie per la fecondazione omologa. E’ necessario che verifichi lei stessa nel centro che preferisce, perché in tutta onestà non saprei proprio cosa dirle al riguardo, visto appunto che ogni centro ha criteri propri e io non so neppure a chi lei si è rivolta. Per quanto riguarda l’età, è vero, con l’aumentare dell’età della donna aumenta il rischio che il bimbo abbia un’anomalia cromosomica. Le possibilità, nei centri di riproduzione assistita sono due: l’analisi pre-impianto [l’ovulo fecondato viene analizzato prima di essere trasferito nell’utero] oppure la fecondazione eterologa nella quale, utilizzando gli ovuli di una donna più giovane, il rischio è minore.
Il consiglio però è quello di rivolgersi a un centro qualificato di riproduzione assistita in quanto solo chi si occuperà del suo caso potrà anche indicarle la strada migliore da imboccare, spiegandole per bene vantaggi e svantaggi e soprattutto i rischi relativi alle due soluzioni possibili. Con cordialità.
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