Ci sarà bisogno dell’incubatrice?

Dottor Claudio Ivan Brambilla A cura di Claudio Ivan Brambilla - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 28/03/2018 Aggiornato il 04/08/2018

La necessità di ricorrere alla terapia intensiva o sub intensiva dopo la nascita dipende da fattori, come il peso, che possono essere determinati solo dopo la nascita del bambino.

Una domanda di: Anna
La mia ginecologa farà nascere il bambino alla 38 settimana con un peso stimato di 2300 kg! Dice non andrà in incubatrice. Sarà vero?
Claudio Ivan Brambilla
Claudio Ivan Brambilla

Gentile signora,
quanto scrive è estremamente scarso per poter comprendere il perché dell’induzione del travaglio o magari di un cesareo programmato.
Farà nascere il bambino alla 38^ settimana perché lei ha già avuto un cesareo e, quindi, sia lei sia la ginecologa lo ritiene opportuno, in accordo con lei? Farà nascere il bambino alla 38^ settimana perché lei ha la pressione alta e non si riesce a controllarla in modo soddisfacente? La faranno partorire alla 38^ settimana perché si è evidenziato un rallentamento della crescita del bimbo in utero e quindi è meglio che nasca, nella certezza che venendo alla luce potrà recuperare velocemente quel ritmo di crescita ottimale che in utero sta venendo meno? Indipendentemente dai motivi, lei stima un peso alla nascita di 2.300 grammi (non chilogrammi come lei scrive 2300 Kg) mentre il peso dovrebbe essere mediamente a 38 settimane tra i 2.800 grammi ed i 3.200 grammi. Comunque, se il bimbo avrà tutte le sue piene capacità vitali, potrà non avere bisogno di una terapia intensiva o sub intensiva (sono i termini che lei riassume dicendo “incubatrice”). Penso che delle tre ipotesi sopra descritte lei faccia parte della 3^: il bimbo cresce più lentamente o meglio “decresce nella sua crescita in utero”: quindi è correttissimo ricorrere alla induzione (ma è corretta anche per le altre due ipotesi). Posto tutto questo, non mi sento però di asserire con sicurezza quanto la ginecologa le ha detto perché:
– solo lei che conosce la situazione clinica in tutti i suoi risvolti può affermarlo (credo, comunque, che i fatti le daranno ragione)
– io mi devo basare sull’unico dato che mi scrive, cioè un peso stimato di 2.300 grammi.
Orbene si parla di “peso stimato” cioè del fatto che è stata eseguita una valutazione semeiotica (la lunghezza dell’utero dalla sinfisi pubica al fondo uterino) e di una valutazione ecografica (valutazione dei percentili di accrescimento). Nell’insieme, ma anche separatamente, questa valutazione ha un margine di errore in più e meno del 10% .
Va da sé, dunque, che il suo bambino potrà avere un peso compreso tra 2.070 grammi (-10% sul peso stimato di 2.300 grammi) e 2.530 grammi (+10% sul peso stimato di 2.300 grammi).
Dal peso che avrà realmente e da tutti gli altri parametri che presenterà alla nascita dipenderà la necessità o meno di ricorrere all”incubatrice” … Credo però che la sua ginecologa, conoscendo il suo caso in tutte le sue sfumature, per averla seguita per tutta la gravidanza, non si sarebbe sbilanciata così tanto nell’escludere il ricorso all'”incubatrice”, se non ne fosse quasi del tutto certa.
Mi farà sapere come sarà andata? Tanti cari saluti.

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