Egregia dottoressa Bertocchini, Le sottopongo il caso di mia figlia Teresa di
14 mesi cui il radiologo con ecografia ha diagnosticato: “formazione mobile
non vascolarizzata di 5,5×5,5 mm in corrispondenza del manubrio dello sterno
limitata al tessuto sottocutaneo pre-fasciale a contenuto parzialmente
liquido, rinforzo posteriore e pareti nettamente ispessite (2mm). Il quadro
depone per cisti complicata, se ne suggerisce sorveglianza ed eventuale
asportazione”. Consultato il chirurgo pediatrico ha diagnosticato: “cisti
alla base del collo verosimile residuo dell’arco branchiale. Consiglio
l’exeresi da eseguirsi in classe B in regime di Day Surgery”, fissando
l’intervento entro 2 mesi. A fronte di quanto sopra e dell’età della
bimba, secondo Lei non si potrebbe operarla solo nel caso la cisti si
infiammasse o desse fastidio, limitandosi a sorvegliarla periodicamente con
ecografia?.
Un caro saluto
Fabio
Concordo con il sospetto diagnostico di cisti branchiale anche se difficile senza visualizzazione delle immagini ecografiche e senza la visita della piccola e della tumefazione. Se si conferma la cisti branchiale si tratta di una malformazione congenita, magari resa evidente ora perché si è infettata e quindi complicata. Spontaneamente non risolve. Per l’asportazione chirurgica (che va fatta e l’istologico confermerà la diagnosi) i tempi si decidono in base al numero delle infezioni… Se le infezioni sono frequenti si opera presto per evitarne altre… Saluti
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