Gentile dottore,
ho un bimbo di 14 mesi che vedo poco durante il giorno, perché i miei orari di lavoro uniti agli spostamenti mi tengono lontana da casa circa 10 ore. Il bambino è affidato a una tata molto brava, che fa le mie veci in maniera ottima, infatti lui è sereno e non piange quando mi allontano. Ma c’è un ma … Non vuole saperne di stare nel lettino, così di notte dorme con noi nel lettone: quando ci corichiamo (prestissimo, massimo alle nove, ma a volte anche prima) mi si stringe addosso e fa tutto un sonno senza mai svegliarsi (non chiede neanche più il seno, infatti a breve smetterò completamente di allattarlo). Le dico la verità: sia a me sia a mio marito fa piacere averlo con noi (e pazienza se come coppia un po’ ci perdiamo, tanto non durerà in eterno). Mia suocera è invece fortemente contraria e dice che così lo stiamo viziando e che verrà su male e questo mi angoscia. Mi chiedo: ma davvero in nome di un’idea (crescono meglio se dormono da soli) devo farlo piangere di sera, andare incontro a continue interruzioni di sonno (sì perché si sveglia continuamente quando è nel lettino) e perdere questa vicinanza che ci appaga molto tutti e tre? Vorrei la sua opinione. Grazie mille
Francesco Peverini
Il co-sleeping, ovvero il dormire dei genitori accanto ai bambini nello stesso letto, ha due importanti e apparentemente contraddittori risvolti: nei primi mesi di vita aumenta purtroppo il rischio di SIDS – Sudden Infant Death Syndrome – o Sindrome della morte improvvisa del lattante e allo stesso tempo rappresenta una importante esperienza di legame familiare.
Come sempre, esiste un compromesso che riesce a tutelare la salute del bambino e il rapporto tra lui e i genitori; si tratta semplicemente di mettere il bambino a dormire nella stessa stanza, accanto ai genitori, ma in un lettino separato. Negli USA oggi si incoraggiano i genitori a condividere la stanza con il bambino (ma non il letto) nei primi sei mesi e anche fino al termine del primo anno, poiché avere un bambino accanto riduce effettivamente il rischio di SIDS del 50 per cento, mentre condividere il letto, anche con tutte le precauzioni possibili, è apparso troppo rischioso. Al riguardo, in uno studio pubblicato nel 2014, il 69% dei casi di morte infantile improvvisa – quindi in bambini più piccoli del suo – si verificava quando il letto era condiviso.
Quindi meglio un bambino accanto che nello stesso letto, ricordando tuttavia che avere sempre i propri piccoli nella stessa stanza non dovrebbe minare il legame romantico tra i genitori. Cari saluti.
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