Salve, ho un bambino di 6 anni iperattivo, da quando ho partorito un altro bambino non riesco pui a controllarlo. Risponde male, mi urla, non ascolta, ieri sera ha fatto un disegno che mi preoccupa: mamma, fratellino, papà, un cuore spezzato e lui dall’altra parte del cuore. Gli ho chiesto come mai lui non è accanto a noi, e lui mi ha risposto che non si sente amato.
Angela Raimo
Cara mamma,
le dico che francamente mi riesce difficile credere che un bambino di sei anni arrivi a dire “Non mi sento amato”. Forse siete voi che gli avete suggerito questa frase, non ci sarebbe nulla di strano, molto spesso i genitori attribuiscono ai figli il loro pensiero e poi cercano di farlo diventare il loro, anche suggerendo parole che lo esprimono. È molto più probabile che quando arriva il fratellino, il figlio maggiore faccia capire di sentirsi escluso, sia geloso delle attenzioni che giocoforza vengono rivolte al bebè dicendo frasi come “sei cattiva, non ti voglio più bene” associate a comportamenti di difficile gestione, come del resto sono quelli di suo figlio. Al riguardo mi chiedo se lei ha usato il termine “iperattivo” perché realmente il pediatra sospetta che il bambino sia interessato dalla sindrome da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD) oppure solo per descrivere una sua eccessiva ma non patologia vivacità. Comunque sia, non meraviglia affatto quello che sta accadendo. L’atteggiamento di questo bambino si riscontra con relativa frequenza quando in casa arriva un neonato a turbare l’equilibrio esistente. Fino a quando un nuovo equilibrio, che include anche il fratellino, non si instaura bisogna vedersela con le intemperanze del primogenito. Anziché preoccuparsi per quello che ha disegnato (complimenti, perché a sei anni non è da tutti saper già esprimere così bene attraverso un disegno il proprio sentire, parlo del cuore spezzato, senza dubbio segno che questo bambino è molto avanti per la sua età), direi di usarlo come monito per dedicargli più tempo e attenzione, per farlo sentire importante per voi e non certo escluso dal “triangolo padre, madre, fratellino”. Il mio consiglio è di regalargli qualche ora da figlio unico, per esempio uscendo solo con lui per fare la spesa, leggendogli ogni giorno una storia, giocando con lui e solo con lui quando è nella vasca da bagno. Piccole cose che possono fare molto. Inoltre valorizzatelo, facendovi aiutare nella gestione del fratellino, per esempio dandogli l’incarico di porgervi il pannolino pulito al momento del cambio, oppure facendogli azionare il carillon quando il piccolo viene posto nella culla. Per quanto riguarda il controllo delle intemperanze, quando urla, strepita, fa i capricci, si dimostra aggressivo provi ad accucciarsi alla sua altezza e ad abbracciarlo dicendo: “Vedo che sei arrabbiato. Vuoi spiegarmi bene perché? Cosa posso fare per farti scacciare via questa nuvolona nera che ti vedo negli occhi?”. Pazienza, ascolto, comprensione, accoglienza sono gli ingredienti che aiutano il bambino a superare la gelosia nei confronti del fratellino e poi a farglielo accettare come un dono, come una fortuna, come un qualcosa di cui essere grato a mamma e papà. Cordialmente.
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