Sono una nonna un po’ preoccupata, il mio nipotino di due anni e mezzo da qualche tempo manifesta un tic all’occhio piuttosto marcato, cinque mesi fa è nato il fratellino, la pediatra sostiene che il disturbo sia dovuto a gelosia, che passerà con il tempo. Decisamente vorrei avere un altro parere, consigli comportamentali e rimedi. Grazie.
Angela Raimo
Gentile nonna,
è nato il fratellino e come dice la pediatra è normale che il bambino abbia qualche reazione insolita. Non parlerei comunque di tic, visto l’età del suo nipotino e mi sento di aggiungere che l’ansia maggiore in questoio momento delicato l’avete prorpio voi adulti (come del resto spesso accade). Posto questo il bambino richiede più attenzioni del solito ed è importante che la mamma e il papà ritaglino degli spazi privilegiati solo per lui. C’è una piccola storia che le consiglio di raccontare al suo nipotino, che può aiutarlo a superare in fretta il momento critico. E’ stata scritta proprio per alleviare la gelosia nei confronti di un fratellino appena nato. Eccola:
Tommy Chubby era un bruco saggio, capace di trovare soluzioni brillanti a qualsiasi problema. Per esempio, qualcuno rovesciava il latte a terra? E li prontamente suggeriva di chiamare un paio di gatti che in un baleno avrebbero ripulito tutto.
Tommy Chubby non abitava sempre nello stesso posto, ma girava per il mondo raggiungendo chiunque lo chiamasse per avere il suo aiuto. Per gli spostamenti si serviva di un’aquila grande amica della sua famiglia, di nome Aquila Reale. Di solito si rivolgevano a Tommy Chubby per chiedergli un consiglio solo i suoi parenti bruchi. Non per questo però Tommy Chubby si tirava indietro se qualche altro essere vivente aveva bisogno di lui. E, infatti, un bel giorno mentre se ne stava tranquillo a dondolarsi su un filo d’erba sentì un bambino sospirare tristemente. Allora scese dalla sua postazione, gli camminò sulla scarpa, risalì dalle sue gambe su su fino alle spalle, un po’ curve per la malinconia.
Cosa c’è bambino?, gli chiese.
Il bambino alzò le spalle. Non aveva voglia di parlare con nessuno, meno che mai con un bruco.
Dai, raccontami. Perché sei triste? Sbaglio o sei anche arrabbiato?
Il bambino si stupì: era proprio così che si sentiva, un po’ triste e un po’ arrabbiato.
Chi sei?, chiese allora incuriosito al bruco.
Sono Tommy Chubby e sono un bruco saggio. Aiuto tutti a risolvere i loro problemi. Se vuoi approfittarne anche tu che evidentemente un bel problema ce l’hai.
E’ che è arrivato un altro bambino in casa e la mamma e il papà non fanno altro che andare dietro a lui. Ho paura di non interessargli più.
E perché mai?, si scandalizzò Tommy Chubby. Non sai che questo non è possibile? Comunque ho capito: ti è nato un fratellino e da una parte sei contento e dall’altra vorresti che non fosse successo. Ti senti un po’ strano, insomma.
E tu come fai a saperlo?, chiese meravigliato il bambino.
Be’ innanzi tutto io ho tanti fratelli che sono arrivati dopo di me. E poi quello che stai provando si sa benissimo. Ne parlano anche sui giornali, figurati. Ma si sa anche che un fratellino da una parte è anche una bella fortuna.
Seeeee, disse il bambino scettico.
Adesso mi farai anche tu la solita predichetta: devi essere contento di avere un fratellino. Tutti dicono la stessa cosa, che noia!
Ma figurati! Ti ho solo detto che qualche vantaggio nell’arrivo di un bambino nuovo c’è anche per il fratello maggiore. Certo c’è anche qualche seccatura, per esempio può succedere che il bebè di notte pianga svegliando tutta la casa.
Proprio così, disse il bambino. E la mamma e il papà invece di sgridarlo lo coccolano.
Come facevano con te del resto, gli ricordò Tommy Chubby.
Poi aggiunse: Senti, mi è venuta in mente una cosa: ti voglio portare con me a fare un lungo giro durante il quale ti farò conoscere alcuni dei miei amici. A tutti potrai chiedere cosa ne pensano dell’arrivo di un fratellino. Poi tirerai le tue conclusioni. Detto fatto estrasse da una minuscola borsetta di pelle che portava a tracolla un fischietto microscopico, vi soffiò dentro, guardò in alto e in breve apparve una maestosa aquila che in un battibaleno si posò a terra. Tommy Chubby la salutò con grande cortesia e la presentò al bambino: Lei è una mia grande amica, si chiama Aquila Reale. Aquila Reale questo è un bambino che ha appena avuto un fratellino. Vorrei accompagnarlo per monti e per valli a interrogare certi tipi sulla questione dei fratellini. Ci puoi portare tu?
L’Aquila Reale annuì: quel compito le piaceva molto. E così il bambino, che potremo chiamare Matteo o Luca o Marco o Lorenzo o Susanna o Sofia o Alice o Valentina o Bianca o qualsiasi altro nome , tanto il suo problema era quello di mille altri bambini o bambine, saltò sul dorso possente dell’aquila con Tommy Chubby.
Volarono, volarono e volarono fino a quando giunsero in prossimità di un castello. Il bruco chiamò a gran voce un piccolo pipistrello che abitava nella torre e quando si affacciò gli disse:
Scusa abbiamo molta fretta, gli disse il bruco. Quindi ti chiediamo solo di rispondere a una domanda di questo bambino, poi ce ne andremo.
Il bambino chiese:
Bel pipistrellino perché dovrei essere contento dell’arrivo di un fratellino?
Perché tra poco, quando crescerà un po’, avrai qualcuno con cui giocare sempre con te. Non sarai mai solo, non ti sentirai mai solo.
Il bruco ringraziò e senza perdere altro tempo fece cenno all’Aquila Reale di riprendere il volo.
Volarono ancora fino al mattino e atterrarono in una radura. Li attendeva una piccola giraffa che si dimostrò molto felice di vederli. Tommy Chubby vene subito al dunque e incoraggiò il bambino a ripetere la sua domanda alla giraffa.
MMMmmmmm…dunque …per me il bello di avere un fratellino è stato che la mamma aveva sempre bisogno di me, non ce la faceva da sola poverina. E siccome io la aiutavo lei poi leggeva una storia tutta per me!
Il bambino non ebbe neanche il tempo di dire “grazie” che già l’Aquila Reale aveva ripreso il suo volo e la piccola giraffa era ormai un puntino lontano.
Volarono ancora e arrivarono da Giacomo il geco, uno strano esserino che riusciva ad appiccicarsi ovunque e che alla domanda rispose senza esitazione:
Avere un fratellino non ti fa avere neanche un filo di paura quando arriva la notte: tutti e due nella stessa cameretta ci si fa compagnia.
Ripartirono e giunsero sopra un’enorme distesa d’acqua. L’aquila si abbassò fino a quella che dall’alto pareva un isolotto. In realtà si trattava di una balenottera.
Cosa c’è di bello ad avere un fratellino?, le chiese il bambino.
Quella sbuffò un attimo, poi con tono un po’ burbero (era una balenottera che non amava dare molta confidenza) rispose:
Be’, si diventa Fratelli Maggiori. E’ un ruolo molto importante. Tutti cominciano a pensare: “Guarda quel bambino: è un Fratello Maggiore”. Diciamo che è un onore.
Ripartirono e giunsero davanti a due tipi davvero strani. Perfino più strani del geco e della balenottera. Erano due ornitorinchi e si chiamavano Verde e Blu. Il bimbo chiese cosa c’era di bello nell’avere un fratellino.
Loro due lo guardarono in silenzio e il bambino li osservò meglio: si capiva benissimo che erano fratelli. Li osservò con ancora più attenzione: si tenevano per mano, stavano vicini vicini. Si intuiva anche molto chiaramente che ciascuno dei due si sarebbe sentito perso senza l’altro. Non c’era bisogno di parole, non occorreva che dicessero nulla: si volevano bene ecco cosa.
I tre ripresero il loro volo e giunsero in un’ enorme distesa verde. Incontrarono un fiore arancione screziato di giallo che emanava un profumo delizioso (come di panna, fragole, mandorle) .
Ehi fiore , cosa c’è di bello nell’arrivo di un fratellino?, gli domandò il bambino.
Un fratellino è sempre dalla tua parte. Qualunque cosa succeda. Un fratellino fa sempre e comunque il tifo per te, rispose il fiore, poi chiuse i suoi petali per far capire che non intendeva più aggiungere nulla.
Poco più in là videro uno scoiattolino graziosissimo. Si chiamava Gilberto.
Ciao scoiattolino! Sai dirci cosa c’è di bello nell’avere un fratellino?
Imprevedibilmente quello scoppiò a piangere.
Ma cosa ne so io? Purtroppo ancora non mi è arrivato anche se io lo chiedo sempre! Quindi continuò a singhiozzare mormorando fra sé e sé: Oh povero me che non ho ancora un fratellino.
Che lagna!, disse ad alta voce il bambino e Tommy Chubby e l’Aquila Reale gli dettero ragione e poi ricominciarono il loro cammino … ops volo.
Il viaggio stavolta fu breve. Si trovarono di fronte a un gufo e a una civetta: il primo si chiamava Cuorebuono la seconda Scintilla.
Gentili uccelli della notte, disse Tommy Chubby per limitare al minimo i preamboli. Volete rispondere in fretta alla domanda del mio amico con due sole parole?
Dissero di sì e allora il bambino rivolse loro la domanda con una piccola variazione.
L’arrivo di un fratellino oltre al fratellino cosa porta in casa?
Più amore, disse Cuorebuono
Più disordine, disse Scintilla, ma si sapeva già che lei avrebbe dato una risposta acida come un limone acerbo.
Più giocattoli, dissero infine entrambi: su questo erano stranamente d’accordo.
Al sentire queste risposta il bambino rise e allora anche Tommy Chubby rise e rise forte anche Aquila Reale. Il bambino guardò i due amici e disse:
Ho capito. Riportatemi a casa, il mio fratellino mi aspetta e la mamma di sicuro avrà bisogno di me.
Aquila Reale spiccò il volo e riportò il bambino a casa sua.
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