Giovanni ha 6 mesi e mezzo e da più di un mese si sveglia molto spesso di notte. Prima di ciò la sua routine era: bagnetto, poppata + biberon e nanna alle 21. Si svegliava poi alle 2:30 – 3:00 per una poppata e poi dormiva fino alle 07:30. Ultimamente le cose sono cambiate, lo mettiamo a letto alla solita ora, a mezzanotte si sveglia, lo attacco al seno e si riaddormenta subito. Lo rimetto nella culla ma si sveglia certe volte dopo 40 minuti o un’ora. Dopo tutti questi balletti notturni certe volte alle 3 lo porto nel lettone con noi e si addormenta al seno lamentandosi quando lo perde. Purtroppo è stata la mia stanchezza a dare forse un vizio sbagliato. Cosa posso fare per toglierlo? Come si può abituare un bimbo così piccolo ad addormentarsi da solo? Se non lo addormento cullandolo piange a dirotto. La ringrazio per le dritte che vorrà darmi.
Angela Raimo
Gentile Ilaria,
prima di tutto è importante escludere che sia sbentrato un problema di natura fisica, visto che il comportamento di Giovanni costituisce un cambiamento rispetto a prima. E’ opportuno dunque confrontarsi con il vostro pediatra, per essere sicuri che non ci sia, per esmepio un mal d’orecchi, o anche una lieve infezione delle vie urinarie. Una volta escluso qualunque disturbo del genere, si può pensare all’ansia da separazione, che può iniziare anche a sei mesi (anche se di solito non compare prima dei nove mesi). Bisogna anche capire se nell’ultimo periodo ci sono stati dei cambiamenti nella vita del bambino: lei ha ripreso a lavorare? Lo ha inserito al nido? Ha inizato lo svezzamneto e Giovanni non ha dimostrato di gradire la novità? Sono solo ipotesi, ovviamente, comunque sia qualsiasi cambio di abitudini può essere destabilizzante – in prima battuta, s’intende – per un bambino piccolo. Per quanto riguarda il modo per abituarlo ad addormentarsi da solo, purtroppo ricette magiche non ce ne sono, comuqnue sia non è poi così sbagliato cullare i figli al momento della nanna, a patto che farlo non causi irritabilità e nervosismo. Se così fosse, le consiglio di fare a turno con il papà, per avere anche lei qualche serata meno faticosa. In relazione al seno, non è opportuno offrrilo al bambino come se fosse un ciuccio o, perlomeno, non lo è se questo risulta pesante come un giogo. La parola d’ordine deve essere infatti quella di non affaticarsi troppo, di non accumulare uno stress eccessivo. Di conseguenza, coccoli pure il bambino quando si sveglia ma cominci a non dargli il seno, limitandosi invece ad attaccarlo quando lo reclama perché è affamato e, giustamente, vuole il latte. Certo è che ci vuole molta pazienza: per questo (per non perderla!) è importante cercare di recuperare il sonno ogni volta che si può e darsi il cambio con il papà. Nel caso in cui piangesse molto perché non ottiene il seno, provi a dargli pochissima acqua con un cucchiaino: a volte (non sempre) funziona. L’ideale è comunque farlo riaddormentare senza dargli nulla da inghiottire. E’ meglio anche, quando inizia a piangere, non prenderlo in braccio ma consolarlo con carezze e parole affettuose (dette a voce bassa) lasciandolo sdraiato nel suo lettino: in pratica, gli si deve far sentire che la mamma o il papà ci sono ma la notte ognuno la deve trascorrere nel proprio letto. Cara mamma, capisco benissimo quanto sia difficile a volte, ma vedrà, passerà anche questa e, mi creda, tra qualche anno ricorderà questo periodo come tra i più belli della sua vita. Mi scriva ancora, se lo desidera. Tanti cari saluti.
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