Una domanda di: Marianna
Sono la mamma di un bimbo di due anni e mezzo. Da quando aveva un anno frequenta l'asilo nido vicino casa per varie vicissitudini familiari. È un bimbo molto vivace allegro anche se con un bel caratterino a volte irrequieto e molto molto attivo. Premetto che da quando è stato svezzato ha sempre mangiato ogni cosa, anche al nido. Da un mese a questa parte ora al nido e anche a casa a pranzo la domenica ha smesso di mangiare qualsiasi primo piatto. Amava pasta e lenticchie ed ora non la mangia più. La semplice pasta al sugo idem. Qualsiasi formato dal più grande al più piccolo. Nulla. Sono molto preoccupata perché non riusciamo a capire il perché di questo suo rifiuto. Dico anche che non sono molto contenta del nido che frequenta perché ogni giorno ora entra volentieri ma al ritorno 13:30 lo trovo in un mare di lacrime e la maestra giustifica dicendo che piange perché si allontana per cambiare altri bimbi e lui vuole lei. Ha delle crisi irrefrenabili e inconsolabili. Prima che iniziasse il suo rifiuto del cibo ha avuto un enterite di circa 10/14 giorni.
Che poi è passata ma comunque non ha iniziato a mangiare nonostante stesse bene. Un giorno tornato dal nido aveva sul viso un enorme livido quasi a ricoprire tutta la guancia e un graffio sotto l'occhio. Giustificato con "è caduto per terra correndo perché è un bimbo molto "forte". Sono preoccupata ma è l'unica soluzione perché in casa lavoriamo tutti e nessuno può tenerlo pur volendo toglierlo da lì. La sua maestra mi sembra molto dolce e lui la adora . Ma non capisco cosa stia accadendo. E come risolvere la questione
cibo. Mangia solo frutta a volte pane e/o hamburger di carne. Ha smesso anche con pesce e uova Mi dia un consiglio sono preoccupata. Grazie.
vivamente

Luisa Vaselli
Cara mamma, l'enterite potrebbe aver influito sul nuovo atteggiamento verso il cibo del suo bambino e il fatto che si sia risolta in effetti non è rilevante. Capita anche a noi adulti di iniziare a rifiutare uno o più alimenti dopo aver avuto problemi a livello di stomaco e intestino, a maggior ragione ce lo possiamo aspettare da un bambino. Detto questo, io proporrei di non insistere per fargli mangiare quello che respinge perché il rischio è che la sua avversione si protragga più di quanto potrebbe accadere se la si accettasse senza ricorrere a imposizioni. Se non mangia può tranquillamente fargli saltare un pasto o, comunque, concedergli quello che gradisce e gli fa voglia: non succederà nulla di male, non influirà sulla sua salute né sulla sua crescita. In generale, posso dirle che il comportamento verso il cibo che in questo momento tiene il suo bambino rientra nella normalità, nel senso che è comune e va affrontato per quello che è, con leggerezza, senza dargli troppo peso. Ci sarebbe da preoccuparsi, invece, qualora il bambino dovesse diminuire di peso, mostrarsi abbattuto, poco reattivo, insomma dare segni chiari di malessere. In questo caso andrebbe senza dubbio consultato il pediatra (ma non mi sembra stia succedendo questo). Il mio consiglio è di evitare di mostrarsi ansiosa al momento del pasto, ma di offrire a suo figlio i piatti con serenità, cercando di assecondare le sue preferenze ma anche gradualmente riproponendogli i primi verso cui adesso dimostra ostilità. Per quanto riguarda la scuola, siamo sicuri che tutto vada bene? Non è tanto il fatto che sia tornato a casa con piccole lesioni, perché gli scontri nel gruppo dei pari sono da mettere in conto, rappresentano una tappa da cui i bambini passano prima di imparare a relazionarsi senza ricorrere alle mani, quanto piuttosto mi dà da pensare la sua perplessità: lei ritiene che questo nido non sia il meglio per il suo bambino e io credo che non si debba sottovalutare questo suo sentire, non foss'altro perché suo figlio di certo percepisce che lei non è convinta di dove lo porta, non ce lo manda volentieri e ne può essere destabilizzato. Se è davvero così forse potreste prendere in considerazione la scelta di cambiare. Cordialmente.
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