Salve, mio figlio ha circa 5 mesi e ho notato che il suo pene non in erezione (ma un po’ prima di fare pipì ) misura circa 2,6 cm. Ho il timore che sia un po’ corto soprattutto messo a confronto con quello del cuginetto, un neonato coetaneo figlio di mia sorella, che sembra misuri di più (penso almeno 4 cm) anche per diametro. C’è da preoccuparsi? Eventualmente come posso intervenire?
Gianni Bona
Cara signora, la sua domanda mi lascia davvero perplesso: la misurazione del pene di un lattante non rientra infatti negli accertamenti clinici inclusi nei bilanci di salute che effettua regolarmente il pediatra di libera scelta perché quanto viene rilevato non è significativo. Oltretutto subito dopo il parto il neonato viene visitato dal neonatologo il quale, nel caso in cui ci fosse qualche anomalia del pene (così come di altre parti del corpo), non esiterebbe a segnalarla. Immagino che anche suo figlio sia stato visto dal neonatologo, dopo la nascita, e successivamente dal pediatra curante: entrambi gli specialisti se si fossero trovati di fronte a genitali sottovirilizzati (si parla di genitali ambigui) le assicuro che glielo avrebbero comunicato. Mi perdoni ma non comprendo il senso di mettere a confronto le dimensioni del pene di suo figlio con quelle del pene di un altro bambino: anche ammesso che questo cuginetto sia un superdotato, la sua caratteristica non implica che in suo figlio ci sia qualcosa che non va. Tenga comunque presente che fino alla pubertà non si può avere alcuna idea precisa di come evolveranno lunghezza e diametro del pene di un bambino e che l’erezione che avviene a sviluppo completato (quindi nel caso di suo figlio occorre attendere circa 12 anni) è definita dai sessuologi la “grande pareggiatrice” in quanto può portare più o meno alle stesse misure peni tra i quali c’è divario in condizione di riposo. La invito quindi a stare tranquilla e a vivere la sua maternità serenamente, scacciando i pensieri molesti che le suggeriscono di crearsi falsi problemi come lo è quello che lei espone.
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