Sono la mamma di un bambino che dovrà compiere 5 anni a fine novembre. Al bambino è stato diagnosticato un disturbo generico nello sviluppo. Ad oggi non ho ancora una diagnosi più specifica. Già seguito dall’età di 2 anni da psicomotricista, psicologa, neuropsichiatra (che ha escluso problemi neurologici) e logopedista. Quest’ultima da un anno. Il tutto è iniziato per un ritardo di linguaggio e di psicomotricità fine che ho subito notato verso l’anno e mezzo, confrontandolo con altri bambini di pari età che frequentavano il nido. Il bambino ha una sorellina più piccola di quasi 3 anni. La sorellina chiede già di andare in bagno a fare la pipì da circa un anno e la fa tranquillamente con il riduttore: è bastato qualche rafforzatore (un applauso, un orsetto e l’approvazione degli adulti di riferimento). Il fratello invece non ne vuole sapere. Quando ha iniziato la scuola materna abbiamo provato a lasciarlo senza pannolino su consiglio della scuola, ma i risultati sono stati nulli. Il bambino anche se si bagnava, stava bagnato finché non veniva cambiato. Cambi su cambi senza portare a nulla. Alla fine si è deciso di lasciare le mutandine a pannolino con l’accordo delle professioniste che lo seguono e la scuola. In casa ho provato di tutto, c’è stato un periodo (seppur breve) che il bambino faceva la pipì con il nonno, adesso da qualche mese (avendo visto la sorella fare la pipì, in un orinatoio portatile a forma di paperotto in un parchetto) la fa tutte le mattine e le sere nel paperotto su mio accompagnamento in bagno. Non vuole però salire sul water. Se provo a metterlo sul water si ribella e urla come se ne avesse paura. Non mi ha mai detto “pipì” come indizio per accompagnarlo in bagno. Chiaramente ho provato a parlare di questo tema anche con chi lo segue. Ho anche fatto un paio di zoom con le professioniste e la scuola, ma su questo punto non ho mai avuto risposte esaustive e nemmeno indicative.
Ho pensato di portarlo anche a un percorso di toilette training, ma non vorrei stressarlo troppo. Accetto qualche consiglio. Grazie in anticipo per l’attenzione.
Luisa Vaselli
Cara signora,
dal suo racconto sembra sembra che suo figlio abbia proprio paura del water ed è forse su questo che bisogna provare a concentrarsi.
Ci sono delle situazioni che possono spaventare, alcune volte in buona fede viene detto ai bambagini che la loro pipì andrà in mare dai pesciolini. Quello che arriva ai nostri cuccioli, che seppur piccoli hanno una loro logica ferrea, è che se la pipì arriva ai pesci anche i pesci arrivano alla pipì; quindi chissà quanti pesci pericolosi potrebbero aggredire chi si trova seduto sul water. Del resto sul vasino questo bimbo ha meno problemi. Chissà mai che non si chieda se lo scroscio d’acqua non risucchi anche lui per poi potarlo lontano … Questa è la spiegazione che a mio avviso sembra pertinente alla situazione, dato che appunto mi dice che nel vasino riesce a farla.
Non tutti o bambini hanno lo stesso percorso nello sviluppo.
Se vede che suo figlio nel vasino è tranquillo perché non accontentarlo? Se investite con la vostra ansia questo passaggio anche lui sarà angosciato dalla situazione. Lasciatelo libero di sperimentare e di seguire la sorella più piccola che è un ottimo esempio di autonomia. Considerando che al bambino è stato diagnosticato un disturbo generico dello sviluppo, avra sicuramente tempi diversi rispetto alla sorella, quindi avrà dei ritardi rispetto al raggiungimento dei vari traguardi di crescita ma questo non vuol dire che non ci arriverà. Il mio consiglio è di usare due strumenti che quasi sempre danno buoni frutti: la pazienza e la serenità. Vedrà che gradualmente, soprattutto non sentendosi pressato, anche il suo bambino imparerà. Cari saluti.
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