Sono la mamma di un bimbo di 18 mesi. Da sempre è stato tanto legato al seno, rifiutando il ciuccio ed il biberon nonostante io lavorassi.
Ho cercato di dilazionare un po’ le poppate nel corso della giornata affinché lui possa arrivare con maggiore fame ai pasti e soprattutto affinché io possa avere un minimo di autonomia. Attualmente si sveglia circa 4 volte di notte per poppare, fa una bella poppata al rientro dal nido attorno alle 15 e poi con notevole sforzo riesco a non dargli il seno sino a dopo cena. L’obiettivo è ridurgli la dipendenza dal seno ma non riesco a trovare la strategia giusta, anche l’intervento del papà sembra non sortire effetti soprattutto di notte. Grazie anticipatamente.
Leo Venturelli
Gentile signora,
la dipendenza dal seno, che di notte è probabilmente causa dei frequenti risvegli risvegli in quanto ha la funzione di una coccola, si risolve in due modi, direi estremi. Accettare che il bambino si attacchi più o meno quando vuole, ma per poco tempo, specie la notte, considerando la sua dipendenza alimentare-affettiva, vivendo questi momenti come positivi e di intimità col figlio e cercando, per così dire, di accoglierli come un’opportunità buona. Togliere l’allattamento materno completamente, per evitare “trattative” estenuanti che non stanno portando, sembrerebbe, a risultati soddisfacienti. La scelta dovrebbe corrispondere a quello che lei ritiene il benessere migliore per la vostra famiglia. Sappia che a 18 mesi, se il bambino fino ad ora è cresciuto bene, se mangia le pappe ed è sereno, l’attacco al seno rappresenta più un motivo valido per lei come mamma e per le coccole, che ogni bambino giustamente desidera, che non per una alimentazione completa. In sintesi, non ha più grande valore dal punto di vista nutrizionale, ma solo da quello affettivo. Ma se lei è stanca e non ce la fa più, può tranquillamente smettere di allattare, trovando ovviamente altre modalità per far sentire al suo bambino quanto gli vuole bene, è attenta a lui e desidera prendersene cura. Cordialmente.
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