Mio figlio di 15 mesi non pronuncia ancora nessuna parola, da quando è nato abbiamo avuto difficoltà nella crescita per quanto riguarda il peso ….ad oggi pesa 9 kg , abbiamo fatto le analisi di routine più celiachia, intolleranza al lattosio, feci , pipì e praticamente non è uscito nulla. Preciso che il bimbo essendo nato nel periodo CoVid è stato praticamente solo con me , il papà e il fratellino. Non è uscito per molto tempo, forse sarà da febbraio, dopo l’anno di vita, che abbiamo iniziata un po’ di vita! Quello che mi preoccupa che si lamenta e cerca solo me, quando c’è il fratellino gioca, lo cerca , ma non sempre risponde al richiamo del suo nome, e mi preoccupo che ci sia qualche problema di autismo , dato che ho un bimbo di 4 anni che è un vero vulcano di energia! Se vede i cartoni ride con essi, il mattino quando si sveglia tende le mani per essere preso e mi guarda negli occhi ma capita anche volte che in un momento di gioco o di altro non lo fa ! Saprebbe darmi qualche direttiva: ho posto già la mia preoccupazione al mio pediatra e secondo lui non lo è. Lei sarebbe così gentile da darmi delle direttive, non le nascondo che sono un po’ preoccupata ! Grazie infinte e le auguro buon pomeriggio.
Angela Raimo
Gentile signora, il fatto che a 15 mesi non pronunci ancora nessuna parola non mi sembra così preoccupante, soprattutto perché mi sembra di capire che il bambino interagisca con voi e comprenda quello che gli si dice. Questo conta molto, così come può essere importante che risponda a semplici inviti: prendi la palla, vieni qui, siediti, portami il libro. Credo possa essere utile che lei lo porti il più spesso possibile al parco dove possa vedere altri bambini così come potrebbe giovargli trascorrere qualche ora in una ludoteca. Per favorire l’uso del linguaggio c’è solo un modo: leggere piccole storie e non stancarsi mai di parlargli, sottolineando a voce alta quello che si sta facendo: “vedi? La mamma ti dà l’acqua”, “adesso mettiamo il pigiamino”, “è ora di cambiarti”, “laviamo le manine” e così via. Per quanto riguarda il peso, ha un valore relativo se lo sviluppo non si arresta, ma prosegue a un ritmo regolare, anche se modesto. Se il pediatra curante non ravvede problemi né fisici né di ordine psichico gli può credere, visto oltretutto che dalle numerose indagini effettuate non è emerso nulla. Un’ultima cosa: non effettui troppi paragoni tra i suoi due figli, perché ogni bambino ha il proprio “giusto momento” per raggiungere i vari traguardi disseminati lungo il cammino della crescita. Cari saluti.
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