Sono la mamma di un bimbo di 14 mesi, è un bimbo molto indipendente sta con tutti senza nessun problema, ma c’è una cosa che mi fa stare male ed è spesso la sua indifferenza. Sono sempre stata con lui fino ai 13 mesi ma anche se stavamo insieme tutto il giorno se vedeva papà o nonna io non esistevo, tutti mi dicevano che era perché mi vedeva sempre ma ora che ho iniziato a lavorare, lo stesso quando mi vede è come se non esistessi, anzi ora si attacca alla nonna e sembra gli dia fastidio. Cosa devo fare ? Sto diventando molto insicura del mio rapporto con lui.
Angela Raimo
Gentile signora, innanzi tutto desidero subito chiarire un punto: nessun bambino di 14 mesi è INDIPENDENTE, neppure il suo. Tanto meno a 14 mesi un bambino può essere MOLTO INDIPENDENTE, come lei descrive suo figlio. Il termine è proprio sbagliato e fuorviante, a 14 mesi il bambino è ancora “prole inetta” incapace di badare a se stesso anche in relazione alla minima necessità, quindi il suo bambino è solo socievole, come è normale lo siano i bambini di questa età. Lei parla anche di indifferenza, altro termine che non è affatto appropriato: si può usare con un marito, ma non certo con un figlio così piccolo. Lei è la mamma ed è questo l’unico dato di fatto incontrovertibile. Credo che le mamme dovrebbero essere più che felici di vedere che il figlio nutre affetto e si trova bene con la persona (in questo caso la nonna) che lo accudisce: vorrebbe forse che si disperasse quando lo lascia alla nonna e si mostrasse contento solo quando vede lei? Se lei ha l’impressione di infastidire suo figlio è forse opportuno che rifletta su quale potrebbe essere la ragione di questo atteggiamento: forse lei è esageratamente apprensiva? Gli impone troppi divieti? Insiste molto perché mangi più di quanto vorrebbe? Non lo lascia libero (nei limiti del buon senso) di esplorare e fare le piccole esperienze da cui è istintivamente attratto? Sto ovviamente solo facendo delle ipotesi perché di voi non so nulla. Comunque sia, il mio consiglio è di cambiare il suo punto di vista, di valutare la situazione sotto un’altra prospettiva, rallegrandosi di più per come suo figlio si è ben adattato al distacco da lei e soffrendo un po’ di meno per la “ferita morale” che ne sta riportando. Creda, nel suo bambino non c’è nulla di strano, è un bambino che fa il bambino, mi perdoni il gioco di parole ma non trovo di meglio per trasmetterle il messaggio che vorrei le arrivasse. Mi permetto anche di aggiungere che ravvedo in lei un disagio che forse meriterebbe un incontro con uno psicoterapeuta. Con cordialità.
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