Il mio bimbo di 11 mesi, stasera prima di andare a nanna in pieno stato di eccitazione e sonnolenza mentre giocava e rideva ha iniziato a fare dei movimenti ripetitivi con la testa (come per dire no), si fermava e faceva questa cosa; nel momento in cui il papà lo ha imitato davanti a lui, lui ha ripetuto il movimento volontariamente, ma le volte precedenti non mi sembrava un movimento volontario. C’è da dire che fino a ieri sera aveva la febbre e raffreddore fortissimo, ha dormito molto bene la notte fino a mattino inoltrato e anche il pomeriggio si è ben riposato (anche per quello era super agitato). Lui è un bimbo molto sveglio si fa capire per bene, è dolce ma molto attivo, ha un bel caratterino tosto (sa bene quel che vuole), le tappe dello sviluppo sono in regola, sta sperimentando lo stare in piedi senza supporto e il provare ad alzarsi da solo da terra. A 6 mesi gli ho fatto fare una visita neuropsichiatrica per via di alcuni “scatti emotivi” che a parer mio erano strani, la dottoressa ci ha tranquillizzati dicendoci che erano scariche emozionali e con il tempo sarebbero scomparse, così è stato. Non voglio ritornare nel limbo della paranoia e ansia per questo vi chiedo se questi movimenti possono essere ritenuti normali a questa età, magari dovuti alla stanchezza, magari dovuti al catarro nelle orecchie o, magari, rientrano ancora nella fascia degli scatti emotivi. Scusatemi tanto ma non voglio rivivere quello che ho passato 5 mesi fa! Grazie mille.
Angela Raimo
Cara signora, in generale, non è possibile fare alcuna diagnosi né escludere nulla senza avere modo di vedere il bambino. Nel caso specifico, tranquillizza il fatto che già un neuropsichiatra abbia escluso patologie particolari, tuttavia se lei ha il dubbio che ci sia qualcosa che non va nel suo bambino deve rivolgersi al suo pediatra curante al quale spetta stabilire se sia necessario un approfondimento, cioè richiedere un altro consulto dal neuropsichiatra. Non è comunque chiaro che cosa abbia passato 5 mesi fa, visto che mi sembra di capire che non ci fossero ragioni specifiche per far visitare il bambino da uno specialista, ovvero che sia stata una sua iniziativa e non una specifica prescrizione del pediatra curante, dico bene? Oppure era il medico a nutrire dei sospetti? Lei non lo riferisce e questo rende ancora più complicato per me esprimere un giudizio. Non riesco neppure a comprendere quale sia il suo attuale timore: l’autismo forse? E se è così, per quale ragione, visto che allo stesso tempo descrive un bambino con atteggiamenti del tutto nella norma e che certamente non può essere un occasionale movimento insolito della testa a consentire la diagnosi di autismo, ben altro ci vuole? Detto questo, poiché dalla serenità della madre dipende strettamente la serenità del bambino credo che per lei potrebbe essere una buona cosa chiedere l’aiuto di uno psicoterapeuta, grazie a cui superare ansia e paure che forse non sono fondate. Al riguardo, cioè in relazione al suo timore il papà ed eventualmente i nonni cosa dicono? Anche secondo loro il bambino potrebbe avere un problema? Se così non fosse è probabile che l’unica strada percorribile sia quella di lavorare su se stessa fino a scacciare ogni preoccupazione. Cari saluti.
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