Sono una mamma disperata. Ho un bambino di 1 anno, appena nato manca di ossigenazione perché ha ingerito liquidi, contaminandosi anche con dei batteri. Curato all’ospedale viene dimesso a circa 8 mesi. Durante una visita specialistica gli viene diagnosticata una microcefalia perché la fontanella è quasi chiusa: si chiude del tutto a quasi 1anno, da tenere presente che da un controllo familiare risulterebbe che il papà ha una struttura cranica ovale. Come tutti i bambini mio figlio ha avuto un qualche piccolo stato febbrile ed una malattia esantematica. Lunedi15-7-2019 notiamo delle feci di un colore giallo con muco fin li tutto ok. Sabato i primi segni di febbre da 38 /40, siamo andati di corsa in ospedale dove gli hanno diagnosticato un’infezione virale. Chiedo se è il caso di fare delle flebo o se bastano dei sali minerali e tachipirina. Domenica nonostante la terapia eseguita scrupolosamente la febbre non scende ma aumenta (da notare che domenica mattina ha una scarica sempre con esageto muco trasparente). Il bimbo finalmente viene ricoverato con sospetto gastroenterite dopo vari controlli esce fuori una Pcr aumentata. Oggi parlando con chi ha fatto i controlli abbiamo avuto riconferma del fatto che il bambino potrebbe essere microcefalo. Secifico che il bimbo cammina gattonando e si tiene eretto con degli appoggi ed è molto percettivo). Il pediatra dice che cresce bene in base alla sua costituzione. Ora il dubbio che ci sorge riguarda il fatto che ci è stato detto che questa patologia può intaccare l’ipotalamo. Non capendo cosa c’entri con un sospetto di gastroenterite. La ringrazio per la sua cortese attenzione.
Carlo Efisio Marras
Gentile mamma,
a volte, durante il periodo di gravidanza o al momento del parto, si ricevono informazioni o si vivono delle vicende inattese che possono determinare uno stato di ansia e preoccupazione che accompagnano in maniera non consapevole le giornate. In queste circostanze eventi legati ad un banale raffreddore o ad una gastroenterite sono capaci di fare riemergere preoccupazioni non chiarite o non completamente comprese in passato.
Ecco quindi come il ruolo del pediatra risulti cruciale in quanto, nella figura di questo specialista, si ritrova il custode dello stato di salute del bambino e la fonte delle informazioni che i genitori devono avere per comprendere.
Il pediatra permette di interfacciarsi con gli specialisti che eventualmente seguono il bambino; conoscendo i familiari, diventa il loro portavoce e interlocutore.
Il suo piccolo ha avuto alla nascita uno stato di ipossia (scarsa ossigenazione). In questi casi l’evento va dimensionato e nel caso in cui si ritenesse necessario, si intraprende un programma di controlli periodici che ha lo scopo di valutare l’accrescimento globale e neuromotorio. Si programmano quindi controlli ecografici dell’encefalo per via transfontanellare e clinici (neurologici e neuromotori).
In questo percorso il pediatra raccoglie i dati e, se necessario, li comunica ai genitori che continuano a trovare in lui l’interlocutore principale.
Il riscontro di una circonferenza cranica inferiore ai valori corrispondenti all’età del bambino che avete indicato con il termine di microcefalia, deve essere contestualizzato con tanti aspetti.
Al di là infatti dell’isolato valore di circonferenza cranica ai limiti inferiori della norma, si deve correlare il dato con gli altri indici di accrescimento, come il peso e la lunghezza, e valutarne il suo andamento nel tempo che se lineare e armonico con gli altri parametri, non deve preoccupare. Diversamente nei casi in cui i risultati raccolti non fossero chiari, allora sarebbero necessari ulteriori accertamenti.
La riduzione dei valori di circonferenza cranica può essere dipendente da una precoce chiusura delle suture craniche (che sono i punti di contatto delle ossa del cranio) nota con il termine di craniostenosi o da condizioni che influiscono sulla crescita del cervello che rappresenta l’elemento chiave nella crescita della circonferenza cranica.
Il riscontro di una chiusura della fontanella iniziata dopo i sei mesi e conclusa all’età di 12 mesi descrive una situazione in cui è verosimile che le suture craniche abbiano normali caratteristiche. Il riscontro di un bimbo interattivo che gattona e che adesso incomincia a muoversi in stazione eretta, pur utilizzando costantemente punti di appoggio e presa, orienta verso un accrescimento neuromotorio adeguato.
Il parere del vostro pediatra è indispensabile e vi aiuterà a definire un percorso orientato verso una valutazione del neuropsichiatra infantile e/o eventualmente dello specialista esperto di patologie craniche come il chirurgo craniomaxillofacciale o il neurochirurgo.
Un caro saluto.
Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.