Mio figlio ha 2 anni e mezzo e la notte improvvisamente si
sveglia piangendo disperato perché deve fare la pipì. Però all’inizio non
vuole farla. Noi ormai dopo tempo abbiamo capito che quando si sveglia la
notte deve fare la pipì anche perché si tocca in continuazione il suo
pisellino, ma se lo portiamo noi nel bagno urla ancora di più come un pazzo
e non vuole assolutamente farla, solo quando si calma e decide lui di andare
in bagno allora fa la pipì. Non sappiamo più come gestire questa cosa, è
quasi una cosa quotidiana ormai. Lui diciamo che ha sempre avuto questi
risvegli notturni, ma ultimamente sono peggiorati proprio perché urla come
se fosse disperato e niente lo può calmare. Vorrei sperare che sia una fase.
Anche perché domani iniziamo ad andare all asilo. E questo potrebbe creare
difficoltà al risveglio.
Angela Raimo
Gentile signora,
quello che mi fa riflettere della sua lettera è che lei parla di questo bambino di fatto piccolissimo come se avesse 10 anni o più. Allo stesso tempo però si meraviglia che vogglia essere lui a decidere quando fare pipì: m è del tutto normale che sia così, la pipì è difficile da fare a comando. Non è chiaro se il bambino ha il controllo diurno della vescica, in ogni caso il fatto che sia già senza pannolino di notte segnala che ha un ottimo grado di sviluppo psicofisico. Mi viene però il dubbio che sia stato molto forzato ad abbandonare il pannolino e che ora abbia paura di farsi la pipì addosso: questo potrebbe (potrebbe!) spiegare perché si sveglia spaventato. E’ ovvio che le mie sono solo ipotesi, non so nulla del bambino, di cosa accade a cena la sera (l’atmosfera è tranquilla? Gli viene fatta molta pressione affinché non bagni le mutandine?) e non so neppure se si addormenta rapidamente o no. Quello che posso dirle e che vale per tutti i casi è che quando si ha un bambino piccolo ci vogliono tanta pazienza e tanta comprensione. Per finire, credo sia comunque opportuno verificare che non ci sia un problema fisico, per cui senz’altro la invito a portarlo dal pediatra per una visita di controllo. Non si può neanche escludere a priori, e di questo la invito a parlare con il pediatra, che si tratti di pavor notturni (terrori notturni) oppure di incubi notturni, anche se sono rari all’età di suo figlio. Con cordialità.
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