Sono il papà di un bambino di 17 mesi, la mamma è una lavoratrice e studentessa, lavora fino alle 14 o alle 17 e nel frattempo si occupano di lui la tata e nonna, entrambe molto amorevoli e giocherellone. La mamma è molto sorridente, gioca sempre con il bambino, cerca di “educarlo”, lo lascia libero di esplorare, insomma, penso faccia ciò che ogni mamma fa, e a mio avviso lo fa nel migliore dei modi, perché insieme sono bellissimi. Tuttavia, a causa dello studio accade, saltuariamente, che lei debba riservare (per periodi di tempo limitati) ore pomeridiane per lo studio. Il bambino ha sviluppato un rifiuto verso la mamma, la ignora e anche quando è con lei piange disperato evocando tata o nonna o addirittura me. Se è con lei, appena percepisce la loro presenza si dimena perché vuole stare con loro, le strappa i giochi di mano passandoli a loro. Questo suo atteggiamento e predilezione per la nonna avviene da quando aveva circa 10 mesi, mentre nei confronti della tata si è accentuato da quando è stato iscritto ad un nido per sole 2 ore giornaliere, per permettergli di stare con altri bambini. La nonna, inoltre, spesso passa i pomeriggi con loro perché vuole stare con il bambino quando non riesce a vederlo il mattino o quando, a suo avviso, ha passato troppo poco tempo con lui. Il bambino inizia a sviluppare atteggiamenti aggressivi nei confronti della mamma (e non solo) picchiandola o dandole calci. È restio ad ogni manifestazione di affetto con lei. La mamma è molto frustrata, scoraggiata triste e, quel che è peggio, questo continuo rifiuto di suo figlio pare inizi ad allontanarla da lui. Grazie.
Angela Raimo
Gentile papà, innanzi tutto voglio davvero complimentarmi con lei per la delicatezza con cui ha esposto il problema e per la sensibilità che dimostra: questo bimbo è davvero fortunato a essere circondato da così tante figure amorevoli. Per quanto riguarda il resto, è normale che un bambino di 17 mesi stia più volentieri con le persone che si prendono cura di lui per più tempo nell’arco della giornata. Essere mamma non è sufficiente per farsi preferire da un bambino, il quale evidentemente sta meglio con tata e nonna anche per una semplice questione di consuetudine e di continuità (i bambini sono molto abitudinari, la loro sicurezza proviene in gran parte da quanto si ripete identico a se stesso). Ho la sensazione che la mamma si ponga un po’ troppo al centro del rapporto, guardi a lei e a suo figlio solo tenendo conto di quanto gratifica lei più che il bambino, mentre potrebbe essere un buon primo passo che riuscisse a individuare un personalissimo modo per stare con suo figlio, così appagante per lui da fargli apprezzare (e desiderare) il tempo che trascorrono insieme. Dovrebbe insomma mettersi un po’ da parte ed escogitare modalità che tengano conto solo del benessere emotivo del bambino. Per esempio, potrebbe pensare a un gioco che solo loro due condividono: usare insieme la pasta modellabile, andare al parco, cantare canzoncine, leggere fiabe adatte, fargli fare il bagnetto con i bicchierini per i “travasi”, mettendosi accanto a lui e mostrandosi attenta e interessata a quello che fa. Diversamente la situazione non potrà certo migliorare, perché il bambino non riuscirà mai a capire che la mamma DEVE studiare, che la mamma DEVE lavorare e quindi per molte ore si allontana, ma poi quando ritorna tutto viene per così dire “scombussolato”. Quando la mamma arriva (da ovunque sia andata) è una buona idea che porga al vostro bambino un piccolo regalo simbolico: può essere un disegno, un pupazzetto, una ”bomba schiuma” da gettare nell’acqua del bagnetto. Allo stesso tempo però, è bene che la nonna e la tata parlino spesso al bambino della mamma, anche solo dicendogli: “Tra poco la tua mamma torna, che bello!”, oppure “Che fortuna stasera la tua mamma ti farà una pappa squisita”. In nessun caso, la mamma deve mettere il broncio quando il bambino la respinge, potrebbe solo essere controproducente. Deve invece armarsi di pazienza, essere il più possibile affettuosa e, soprattutto, accudente. Mi scriva ancora se lo desidera. Cari saluti.
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