Salve, ho un bambino di 3 anni e ho un po’ di problemi su come gestire le sue paure. Vi faccio qualche esempio:
ha paura delle candeline della torta, delle animatrici, delle persone che cantano, ha paura del microfono, della doccetta della vasca da bagno e non possiamo andare in posti dove c’è anche solamente musica di sottofondo perché piange di continuo e non c’è nulla che lo calmi…Io più di essere affettuosa in quei momenti non so proprio cosa fare: datemi qualche consiglio, per favore….
Luisa Vaselli
Cara mamma,
i bambini sono spaventati spesso da cose che la loro fantasia rielabora in modo personalissimo, magari creando associazioni (non sempre semplici da immaginare per gli adulti) con situazioni per loro sgradevoli. Per fare un esempio, il microfono può disturbare suo figlio in quanto probabilmente produce un rumore per lui spiacevole, cosicché potrebbe poi associare a esso la doccetta del bagno, che di fatto può in qualche modo assomigliargli per forma e dimensioni. Anche le candeline potrebbero essere associate alle urla, agli schiamazzi, ai gridolini che spesso caratterizzano le feste di compleanno e che per suo figlio sono probabilmente rumori molesti. Quando la circostanza lo consente, è importante spiegare al bimbo che in quel certo luogo dove ci si sta recando potrebbero esserci rumori fastidiosi: in questo modo lo si prepara a quello che lo aspetta, evitandogli l’elemento sorpresa che può essere per lui ancora più destabilizzante. Basta anche solo dire, per esempio: “Ora passeremo per una strada dove sono in corso lavori, quindi sentiremo il baccano dei macchinari”. In questo modo si aiuta il suo piccolo a prepararsi mentalmente a quello che lo attende e a imparare, a poco a poco, ad associare i rumori forti (che evidentemente sono per lui il maggiore elemento disturbante) con immagini, situazioni, oggetti che tollera meglio. Una buona idea potrebbe anche essere quella di esporlo gradualmente al contatto con gli oggetti che lo spaventano, per esempio mettendogli a disposizione per giocare un certo numero di candeline spente di tutti i colori. Può servire a prendere confidenza con qualcosa che attualmente gli fa paura per poi comprendere che in realtà non si tratta di nulla di pericoloso. Naturalmente ci vogliono dolcezza e gradualità, non si deve avere fretta. Provi anche a ricorrere alle fiabe. Gli racconti, per esempio, la storia di un orsacchiotto che aveva paura di quanto spaventa lui (la doccia, le candeline, i canti) e che imparava a vincerle tutte grazie a interventi esterni divertenti o magici: il vento che soffia all’improvviso spegne le candeline, due cuffie che si materializzano sulle orecchie dell’orsachiotto attutiscono i suoni … Le paure di un bambino richiedono accoglienza, ascolto e comprensione ma non dovrebbero trasformarsi in una fonte d’ansia per la mamma né devono suggerire di iperproteggere il bambino, perché in quest’ultimo caso si rischia di passargli il pericoloso messaggio di non essere in grado di farcela da solo a superare gli ostacoli, legittimando in qualche modo le sue angosce. Allo stesso modo sarebbe del tutto inopportuno deridere il bambino per le sue paure o sottovalutarle eccessivamente. Quello che occorre è dunque grande equilibrio. Con cordialità.
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