Bimbo di 3 anni che mangia solo latte e biscotti

Dottoressa Luisa Vaselli A cura di Luisa Vaselli - Dottoressa specialista in Psicologia Pubblicato il 20/02/2018 Aggiornato il 01/08/2018

I genitori non sono amici dei figli ma educatori: alla luce di questo principio, è opportuno imporre alcune regole (semplici e giuste) anche in relazione al cibo.

Una domanda di: Silvia
Mio figlio ha 3 anni e mezzo e da due anni rifiuta il cibo, sostituisce i pasti con latte e biscotti. Cosa posso fare ?
Luisa Vaselli
Luisa Vaselli

Cara mamma, prima di tutto credo sia opportuno parlare delle regole fondamentali relative all’alimentazione dei figli. Dare il buon esempio è la prima. Se vogliamo che il nostro bambino mangi la verdura dobbiamo mangiarla anche noi. I genitori decidono e i figli eseguono: non siamo amici ma educatori. Tenere presente che nessun bambino si lascia morire di inedia. A tavola niente televisione, niente giochi del tipo ”ecco l’aeroplano!”, facendo svolazzare il cucchiaino. Niente corse per casa con il piatto.
Detto questo probabilmente ora farò affermazioni che possano sembrare dure e che, come madre, capisco possano essere difficili da mettere in pratica.
Quando rifiutano il cibo che noi proponiamo loro, spesso sono anche consapevoli che avranno una scelta.
In questi casi sarebbe opportuno non proporre alcuna alternativa: “Questo c’è oggi per te e niente altro!” Non lo vuoi? Perfetto, forse non hai fame. Mangeremo più tardi”. Riporre il cibo non voluto e comportarsi normalmente, con serenità, ignorando l’accaduto. Appena il bambino accenna ad avere fame riprendere quanto che era stato adeguatamente conservato e proporglielo di nuovo. Se a ogni rifiuto diamo al bimbo un’alternativa, non prenderà mai in considerazione l’idea di assaggiare un nuovo piatto. I bambini sono per natura abitudinari.
Questo “metodo” lo ho sperimentato su mio figlio, al quale a merenda ho proposto la minestrina del pranzo e devo dire che, data la fame, ha gradito molto ciò che poche ore prima aveva respinto con determinazione. Tenga comunque presente che gradualmente anche il bambino avrà le sue preferenze (come le abbiamo noi) e che sarà giusto assecondarlo. Quello che conta però è che ASSAGGI, perché solo così avrà modo di completare la formazione del gusto, arrivando ad apprezzare una significativa varietà di alimenti (verdure comprese), a tutto vantaggio anche della salute. Con cordialità.

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