Bimba di due anni che da quando va al nido si ammala spesso (e prima mai)

Professor Giorgio Longo A cura di Giorgio Longo - Professore specialista in Pediatria Pubblicato il 04/11/2024 Aggiornato il 11/11/2024

Ripetute infezioni virali sono lo scotto che i bambini devono pagare quando iniziano a frequentare il nido o la scuola materna. Ma queste malattie non devono preoccupare, ma essere giudicate, oltre che accadimenti normali, anche un allenamento utile allo sviluppo di difese immunitarie efficienti.

Una domanda di: Alberto
Ho una bambina che ha due anni. Prima di andare all’asilo non ha mai avuto praticamente nulla, solo una febbrina passata in un giorno e basta. Non
abbiamo mai avuto necessità di darle farmaci, eccetto la Tachipirina quando le spuntavano i denti o dopo i vaccini.
A metà settembre ha iniziato l’asilo nido ed è più a casa che a scuola. Dopo un paio di settimane di asilo ha fatto raffreddore forte, febbre bassa
e otite curata con antibiotico. Rientrata all’asilo si è presa quasi subito la gastroenterite (per fortuna non è stata molto male). Ora, dopo aver fatto
pochi giorni di asilo, ha febbre sopra i 38, congiuntivite con secrezioni, tosse, raffreddore e abbassamento della voce. Domani la porteremo dal
pediatra e vedremo che dice.
In pratica in un mese e mezzo è la terza volta che si ammala. Il dubbio mi sorge spontaneo: è normale?
Grazie.
Giorgio Longo
Giorgio Longo

Gentile papà,
aspettiamo cosa dice e consiglia il suo pediatra, ma credo proprio che, anche in questo ultimo episodio, si tratti di una infezione virale. L’insieme dei sintomi respiratori con l’interessamento anche della congiuntiva fa ipotizzare si tratti di un Adenovirus. Uno dei tanti virus che si alterneranno per far ammalare la bambina in questi “terribili” anni di inizio della socializzazione. Consideri che la frequenza media attesa è di circa 7-8 episodi infettivi per anno scolastico. Oltre a questo, i primi mesi, fino a dicembre, sono sempre i peggiori. Quindi nessuna preoccupazione, è tutto come previsto e non abbia timore, la sua bambina è sana e forte (il solo non avere contratto nulla, o circa nulla, nei primi due anni di vita, ne è una dimostrazione). Tutto questo anche per dirle di non cercare soluzioni improbabili (farmaci di prevenzione o ricostituenti) o, peggio, cadere nella tentazione di non mandarla più all’asilo. Non va mai dimenticato infatti che nell’età prescolare la socializzazione è un passaggio di vita e di maturazione essenziale per i bambini, non solo per quel che riguarda il loro equilibrio psico-comportamentale, ma anche per garantirsi un adeguato bagaglio di difese immunitarie che poi servirà loro per tutta la vita. Cari saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Cisti del dotto tireoglosso: si può riformare dopo l’intervento chirurgico?

27/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Alessia Bertocchini

La cisti del dotto tireoglosso, nota anche come cisti mediana del collo (per via del fatto che in genere si trova a metà del collo) dopo essere stata asportata chirurgicamente può ricomparire e, quindi, richiedere un secondo intervento.  »

Sonno agitato a 3 anni: la cameretta condivisa con la sorellina può essere la soluzione?

27/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

È possibile che a disturbare il sonno di una bimba di tre anni e mezzo sia il pensiero della sorellina che, a differenza di lei, dorme ancora con i genitori: mettere le due bambine nella stessa cameretta potrebbe risolvere i risvegli notturni della maggiore.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Fai la tua domanda agli specialisti