Bimba di 12 mesi “terremoto”: cosa si può fare?

Dottoressa Angela Raimo A cura di Angela Raimo - Dottoressa specialista in Psichiatria Pubblicato il 23/06/2023 Aggiornato il 24/07/2023

Ci sono bambini molto vivaci che mettono a dura prova i genitori, tuttavia a volte la soluzione sta semplicemente nell'acquisire la consapevolezza che un figlio piccolo è per sua natura impegnativo e "stancante".

Una domanda di: Laura
Ho una bimba di 12 mesi, bella e, credo, intelligente. Ci ha messi a dura prova dalla nascita con colichette e reflusso, con pianti inconsolabili pluriqiotidiani e difficoltà a dormire soprattutto di giorno. Ora queste problematiche sono andate progressivamente migliorando ma è rimasta una bambina dal temperamento estremamente vivace, che passa da momenti di gioia che possono raggiungere l’euforia al pianto. Vuole continuamente fare qualcosa di nuovo e non riesce a stare mai da sola seduta con un giochino e noi non sappiamo più come intrattenerla. Al momento gattona ma comunque vuole spesso stare in braccio soprattutto per stare alla nostra altezza. In macchina rifiuta totalmente di stare nel sediolino, a tavola in seggiolone è una guerra, vorrebbe sempre stare nuda e per vestirla è una lotta! Siamo stanchissimi. Tutto normale o dobbiamo preoccuparci che sia iperattiva? Grazie.
Angela Raimo
Angela Raimo

Cara signora, se lei non avesse indicato all’inizio della sua email l’età di sua figlia avrei pensato che stesse parlando di una bambina molto più grande, in età scolare probabilmente, e questo, mi permetta di dirlo e non se ne voglia, non è un bel segno. Esprime infatti una scarsa consapevolezza di cosa ci si debba aspettare da una piccina di 12 mesi. Poi certo lei specifica che questa bambina ancora non cammina e scrive “gattona”. Poi aggiunge che gattona “ma comunque vuole spesso stare in braccio soprattutto per stare alla nostra altezza”: ma davvero le sembra strano che voglia stare in braccio? Che preferisca guardare il mondo dall’alto piuttosto che dal pavimento? Stupirsene e riferirlo come se si trattasse di un comportamento anomalo questo sì che sorprende. Poi lei scrive “che non vuole mai stare seduta da sola con un giochino”. Bene: a nessun bambino piace stare solo, nemmeno in questo caso riferisce nulla di bizzarro. Per quanto riguarda il seggiolino dell’auto, deve imparare a starci volente o nolente perché questo impone la legge per tutelare la sicurezza dei bambini: il metodo migliore per vincere la sua resistenza è porgerle un giochino allettante quando la mettete sul seggiolino, un giochino da riservare solo ai tragitti in auto. Oppure potete farle sentire una canzoncina. In alternativa, anche se è meno consigliabile per non legare il cibo al concetto di premio (ma a volte a mali estremi …) le si può offrire un biscotto o, meglio, un cracker nel momento in cui la sedete. Per il seggiolone pazienza, non è certo necessario quanto l’irrinunciabile, nonché obbligatorio seggiolino-auto. Per quanto riguarda la necessità di intrattenerla cercate, piuttosto che lasciarla seduta sul pavimento, di portarla all’aperto, ai giardini pubblici per esempio, in modo che abbia dei momenti in cui stare semplicemente seduta (sul passeggino) senza fare nulla, se non guardarsi attorno. A proposito del fatto che voglia stare nuda e che vestirla sia una lotta, mi viene da pensare che non si utilizzi un abbigliamento che la fa sentire libera (è solo un’ipotesi che può essere sbagliata), in ogni caso provate a metterle solo maglietta e gonnellina o pantaloncini, forse indumenti semplici ed essenziali la faranno sentire più a suo agio e diminuiranno la sua avversione nei confronti della necessità di mettersi qualcosa addosso. Mentre la vestite, provate a distrarla divertendola: il bau sette di solito funziona. Lei definisce la sua bambina un terremoto e ci credo che siate stanchissimi, se è così che la percepite, per cui credo che per lei e suo marito sarebbe importantissimo affidarla di tanto in tanto a qualcuno per ritagliarvi uno spazio vostro: nonni o zie o baby sitter, vedete voi quale può essere la figura che può aiutarvi in questo momento per voi difficile. Non ravvedo in questa bambina nulla di preoccupante, mentre credo che il nodo critico da sciogliere sia il modo di accudirla e di “viverla”: occorrono più pazienza, più disponibilità, meno insofferenza, più consapevolezza di cosa sia un bambino di un anno. Allo stesso tempo, sono convinta che la vostra stanchezza e anche sì, l’esasperazione che colgo nelle sue parole, non siano da sottovalutare perché i bambini stanno bene solo se la mamma e il papà stanno bene. Insisto, dunque, sulla necessità di trovare del tempo tutto per voi, quindi di farvi aiutare. Più avanti negli anni, se la bambina dovesse continuare a dimostrarsi ingestibile (ma oggettivamente ingestibile!) allora e solo allora potremo prendere in considerazione la possibilità di trovarci davanti a un deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD). Tenga però presente che una simile diagnosi, che solo il neuropsichiatra infantile può formulare dopo attentissima valutazione del piccolo paziente, è difficilissima da fare prima dell’ingresso alla scuola elementare. Comunque non è autorizzata prima dei cinque anni di età, dopo i quali in genere, se non c’è nulla di patologico, i bambini “terremoto” tendono a tranquillizzarsi. Mi tenga aggiornata se lo desidera. Cari saluti.

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