Salve, sono Michela.
Ho una bimba di 18 mesi che sta ancora continuamente al seno. Ho tentato di
toglierle il seno di notte, ma ho fallito. Ci tengo a precisare che io
allatto con un solo seno, il destro. E lei sta davvero attaccata per tutta
la notte. Non riesco a riposare e appena le tolgo il capezzolo piange e
sembra che qualcuno la stia uccidendo e allora presa dalla stanchezza gli do
il seno e si riaddormenta. Fatto sta che stare nella stessa posizione per
tutta la notte non è assolutamente facile. Sentirla ciucciare e perdere
sonno che per me e benzina non è altrettanto facile. So che togliendoli il
seno si svegliera lo stesso in quanto sono risvegli fisiologici. Però
tenerla tutta la notte attaccata al seno mi sembra esagerato e sono al
limite. Non dormo ed il giorno magari mi ritrovo nervosa, poco paziente e
non riesco ad organizzarmi in maniera equilibrata. Io convivo con i miei
suoceri e con il mio attuale ragazzo. Non so come fare. Fatto sta che mio
marito va al lavoro e non posso permettermi di svegliare mezza casa per
toglierli il seno. Non mangia mai come si deve. Ha preferito autosvezzarsi.
E dopo ogni pasto e delle volte anche prima mi cerca il seno. E io sono
esausta, sto uscendo matta. E ora come ora sto iniziando anche ad odiare
l’allattamento. Aiutatemi e datemi un consiglio utile davvero non so più
come battere la testa e come fare…
Leo Venturelli
Cara Signora, togliere il seno solo la notte e mantenerlo per il giorno è praticamente impossibile. Penso quindi sia arrivato il momento di non attaccare più la bambina a quell’ unico seno che rappresenta ormai, come anche lei riferisce un ciuccio e non un dispensatore di latte.
Del resto se questa situazione influisce in modo negativo sul suo equilibrio psicofisico, credo che la soluzione di smettere di allattare sia la cosa più opportuna. Continuare l’allattamento è una buona cosa, ma solo a patto che mamma e bambino lo desiderino. Anche la mamma dunque. Per smettere di allattare si fasci il seno e ogni volta che inizia a sentire un po’ di tensione, ne sprema delicatamente qualche goccia in modo da allentarla. Gradualmente il latte tende così a essere prodotto sempre meno. Parli comunque con il pediatra per avere indicazioni sul latte con cui sostituire il suo, tenendo presente che dall’anno in avanti si può già offrire il comune latte vaccino di latteria anche se molti specialisti ritengono che almeno fino ai due anni (o addirittura ai tre) sia meglio ricorrere al latte di crescita, meno grasso e arricchito di ferro. Cari saluti.
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