Ho una bambina di 20 mesi e ho un piccolo problema che non so più come risolvere.
La mia piccola reagisce ai nostri NO con pianti e dà botte a chi si trova davanti.
Quando fa così ho provato ad abbassarmi alla sua altezza dicendo con tono fermo che non si alzano le mani ma niente nessun risultato, ho provato a sgridarla e allo stesso tempo dico “non parlare più con me non mi piace questo comportamento” e la ignoro per mezz’ora, infatti lei viene sempre dietro di me cercando baci e carezze, le ricordo cosa fa e raccomando di non farlo più. Ma niente al prossimo capriccio lo fa di nuovo… Ripeto sempre la stessa cosa ma non ottengo risultati Le mani non le alzo assolutamente perché non penso che sia un buon metodo visto che i bambini prendono il nostro esempio, però ora non so più come fare… ci terrei a precisare che in famiglia non alziamo le mani neanche per scherzo proprio per non dare cattivi esempi…
Ditemi come devo comportarmi vi prego… Grazie mille.
Angela Raimo
Cara mamma,
innanzi tutto mi sento proprio di approvare quello che sta facendo e il suo modo di pensare: l’esempio è tutto e di certo non si insegna a un bambino a non essere aggressivo e violento e a non usare le mani per picchiare gli altri usando modi bruschi o, peggio, usando a propria volta le mani. Posto questo, non deve stupirsi di essere costretta a ripetere le cose più e più volte: la sua bambina ha solo 20 mesi e ha proprio bisogno di questo: la ripetizione della regola aiuta a farla acquisire. Non so quanti “no” vengono detti a questa piccina, quindi posso solo dire in generale che con i bambini così piccoli i divieti devono essere molto pochi, oltre che ovviamente semplici e giusti. Il “no” si deve usare soprattutto per far capire al bambino di non compiere azioni pericolose per la propria incolumità, per insegnargli a non gettare il cibo per terra o a non strappare un giocattoli di mano a un altro bambino. E’ bene invece, per evitare un sovraccarico di no organizzare la casa in modo che non ci siano oggetti che non può toccare facili da raggiungere e, in generale, gestirlo affinché le ragioni di “conflitto” vengano ridotte al minimo. Quando la sua bambina reagisce male ai vostri no, fa benissimo ad accucciarsi alla sua altezza e a parlarle dolcemente: provi anche ad abbracciarla, spiegandole con poche parole che “quanto le viene richiesto lo deve fare”. Direi invece di evitare di non rivolgerla la parola o di ignorarla per tutto quel tempo: è una punizione che non serve a molto, una bimba di 20 mesi difficilmente riesce a mettere in relazione un proprio comportamento non approvato con il fatto che la mamma la ignora: il rischio è di confonderla. A fronte di un’intemperanza di un bambino è opportuno agire immediatamente per lasso di tempo molto breve, applicando il principio della causa e dell’effetto (Fai questo e la mamma ritiene che non vada bene, quindi ti dice no con fermezza). Quando si accuccia davant alla bambina per ribadire il suo no, le dica chiaramente che “capisce che lei in quel momento si sente arrabbiata, ma purtroppo non si può fare diversamente …”. Mi permetto di aggiungere che in nessun caso un no deve trasformarsi magicamente in un sì perché non si ha la forza necessaria per mantenersi fermi nella decisione presa: questo sì potrebeb essere altamente controproducente! Dopodiché, cara mamma, deve armarsi di grande pazienza: educare i figli è faticoso, e richiede davvero tantissima energia. Però poi, quando si raggiungono certi obiettivi si può avere anche la sicurezza di avere fatto il meglio per il proprio bambino. Mi scriva ancora, se lo desidera. Con cordialità.
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