Una domanda di: Serena
Salve, sono una mamma di 28 anni ho una bambina di 1 anno. E’ da un mesetto che tira graffi a me o al padre anche quando la stiamo coccolando o stiamo giocando. Ho letto da molte parti che quando la bambina diventa aggressiva e perché magari vuole attenzioni, ma se noi le attenzioni già le diamo cosa stiamo facendo di sbagliato? La mia reazione dopo i graffi è smettere di giocare e con tono di voce fermo e con il dito le dico che “non si fa”, ma risultati non ne vedo. Aspetto con ansia risposta.
Grazie mille.

Luisa Vaselli
Cara mamma,
la sua risposta al comportamento della bambina è proprio quella da tenere: il suo istinto è stato un ottimo consigliere.
Per quanto riguarda l‘“aggressività “ della piccola bisogna sempre tenere presente che “comportamenti rabbiosi” non esprimo che il bambino abbia un indole cattiva o sia mosso da un’autentiva volontà di fare del male. Certe modalità sono l’unico modo che hanno per manifestare il loro disappunto e così è fino a quando non viene in loro aiuto il linguaggio. L’agito (l’azione) è l’unico mezzo di cui i bambini si possono servire prima di padroneggiare le parole. Lei scrive che la sua piccola graffia anche in fase di coccole e gioco; mi viene da pensare che sia questo il suo modo di dire “basta, mi sono stancata, non voglio più continuare!” Che ne dice, cara mamma? Potrebbe essere che non abbia più voglia di fare quel gioco?
Fondamentale è osservare il comportamento per leggerci le emozioni da cui trae origine. Lei potrebbe provare a dire: “Forse non hai più voglia di coccole, va bene smettiamo, ma i graffi non si danno, non mi piace questo comportamento”. Provi dunque a valutare la possibilità che la bambina graffi per dirvi qualcosa di preciso e vedrà che troverà la risposta ai suoi dubbi Un genitore intuisce quasi sempre gli stati d’animo dei figli, che magari ai figli stessi sfuggono, e il loro compito è di aiutarli a dare un focalizzarli e a dare loro un nome.
La rabbia è una forma di autoaffermazione: è la prova che il bambino tiene a se stesso e non è disposto a subire: in questo senso è un sentimento “buono” che però a poco a poco il bambino deve imparare a controllare (con l’aiuto di mamma e papà). La rabbia è anche un modo per chiedere aiuto, un segnale di sofferenza; ma è anche uno strumento per saggiare i propri limiti (che devono essere i genitori a indicare). Con cordialità.
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