Una domanda di: Maria
Mia figlia ha 5 anni e mezzo e frequenta l'ultimo anno di scuola materna. In classe un compagno ha mostrato un comportamento possessivo nei suoi confronti, al punto di non volere che lei giochi con altri compagni e minacciando di "ucciderla" con le forbici se lei non lo asseconda o non le stia accanto durante le ore scolastiche. Ne ho parlato subito con la maestra e con la mamma del bambino, che mi hanno rassicurato dicendo che probabilmente si trattava di una cosa detta per scherzare e che, anche se confermano che sia possessivo e che abbia una particolare simpatia per mia figlia, non è un bambino aggressivo o manesco. Nonostante abbiano promesso di tenerli maggiormente sotto controllo, ieri mia figlia mi ha confidato di essere stata spinta mentre scendeva le scale da questo bambino per dispetto e senza motivo. Questa situazione mi preoccupa molto e non sono per niente tranquilla. Non vorrei sembrare una mamma eccessiva, ma mi chiedo se in questi casi si possa chiedere di allontanare il bambino dalla classe o se sia il caso di cambiare scuola a mia figlia... e mi piacerebbe una vostro parere. Grazie.

Angela Raimo
Cara mamma,
lei non è per nulla eccessiva ed è il minimo attendersi che siano le insegnanti a tenere sotto strettissimo controllo la situazione. A dover intervenire ogni volta che questo bambino assume un comportamento possessivo, aggressivo, prepotente, prevaricatore nei confronti di sua figlia, distraendolo e invitandolo a giocare con gli altri bambini. E sono i genitori del bambino a dover comprendere, magari con l’aiuto di uno specialista, se gli atteggiamenti del figlio rientrano nell’ambito dell’accettabile nelle dinamiche che si instaurano tra piccoli compagni di scuola materna. Detto questo, non mi è chiaro se sua figlia desidera anche la compagnia di questo amichetto, se le fa piacere giocare (anche) con lui oppure no. Nel primo caso potrebbe addirittura essere un’idea invitarlo qualche volta a giocare a casa vostra, anche per avere modo di capire con chiarezza se è il loro rapporto di amichetti è sostenibile oppure no. Se invece alla sua bambina non va di frequentare questo compagno non si deve assolutamente insistere perché lo accetti, anzi le si deve spiegare che è un suo preciso diritto decidere con chi giocare e con chi no, con chi stringere amicizia e con chi no. La situazione è delicata ed è suo compito preciso (ma questo lo sa bene) tenerla monitorata e proteggere la sua bambina, così come è a mio avviso importante che i genitori del ragazzino cerchino di comprendere perché agisce in quel modo (la minaccia di “uccidere” con le forbici e la spinta sulle scale vanno valutate con una certa attenzione) e che le insegnanti veglino affinché non accada nulla: meglio prevenire che curare, su questo non ci sono dubbi. L’ipotesi di cambiare scuola forse non la prenderei in considerazione visto che a breve il ciclo finirà e sua figlia inizierà la primaria. Mi tenga aggiornata, se lo desidera. Tanti cari saluti.
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