Sono una mamma preoccupata di un meraviglioso bimbo di due anni e mezzo che
non parla o meglio dice circa una decina di parole compresi i suoni degli
animali. Abbiamo iniziato a frequentare il nido in famiglia a maggio di
quest’anno e la neuropsicomotricità da tre mesi circa.
Nel frattempo abbiamo fatto visite specialistiche tra cui con la
neuropsichiatra e foniatri, logopedica e dal dentista pediatrico per vedere
se il frenulo fosse nella normalità e lo è.
Ci è stato riferito non da tutti che il bimbo appare con un ritardo
psicomotorio e del linguaggio.
Il bimbo migliora fortunatamente nell’ambito motorio, della comunicazione ed
interagisce sempre più ma con la parola siamo stazionari.
È un bimbo che guarda parzialmente negli occhi, ti cerca ma l’aggancio non
c’è sempre.
Siamo in attesa di una valutazione logopedica e esame specifico per
l’udito.
Se presa la situazione in tempo, la diagnosi precoce può dare miglioramenti?
Secondo lei,dovrei fare altri esami o visite o terapie?
La ringrazio.
Buona giornata.
Carla Sogos
Gentile signora,
da quello che scrive mi sembra che il bambino abbia già effettuato consultazioni specialistiche e valutazioni ed abbia già iniziato un percorso riabilitativo che immagino vi sia stato prescritto sulla base delle difficoltà riscontrate. Sicuramente iniziare così precocemente una terapia mirata è la strategia migliore per ottenere miglioramenti nei disturbi dello sviluppo, in considerazione della plasticità cerebrale dei bambini così piccoli. Mi sembra opportuno procedere, come le hanno programmato, con l’esame dell’udito e la valutazione del linguaggio. Con cordialità.
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