Buongiorno dottoressa, le scrivo perché soffro d’insonnia e il mio medico mi ha consigliato il Flurazepam che infatti funziona bene per farmi dormire. So che però non è addatto per l’allattamento. Perciò ho interotto l’allattamento al seno per il mio piccolo che ormai ha già nove mesi. Mi chiedo però per quanti giorni devo interrompere? Sul sito https://e-lactancia.org/breastfeeding/flurazepam/product/ ho trovato questa informazione che non capisco bene: “interrupt breastfeeding 3 to 7 T ½ (elimination half-lives)\”. Vuol dire da 3 a 7 giorni? O cosa significa? Mi può aiutare? Grazie mille!
Elisa Valmori
Salve cara signora, sono contenta che lei abbia consultato questo sito che mi pare molto ben fatto per aiutare a fare chiarezza sui farmaci in allattamento. Nel caso di Flurazepam, viene suggerito di sospendere l’allattamento da 3 ore a 7 giorni (se interpreto bene, anche in base ai dati riportati in fondo alla pagina web nella tabella sulla farmacocinetica) in quanto sappiamo che il flurazepam verrà nel frattempo metabolizzato a livello del fegato. Il problema nasce dal fatto che il metabolismo nel fegato porta alla formazione di almeno 4 metaboliti, di cui uno attivo, ossia capace di funzionare in modo analogo al suo predecessore. L’emivita di flurazepam è pari a 3 h circa, quella del suo metabolita prevalente è di 47-100 h. Emivita significa il tempo di dimezzamento del farmaco nella circolazione sanguigna. Questo significa che, mentre per il flurazepam bastano 6 ore ad azzerare l’effetto, non altrettanto per il suo metabolita principale: occorrono 94-200 ore per eliminarlo completamente dalla circolazione, quindi da 4 a 8 giorni. Detto questo, bisogna tener presente che il suo bimbo non è un neonato, che quindi è in grado di sopportare una certa quota di farmaci attraverso il suo latte (ormai l’allattamento sarà misto dato che dopo i sei mesi si inizia lo svezzamento). Lei sembra intenzionata a riprendere l’allattamento e questo da una parte mi sembra bello, dall’altra non è scontato che il bimbo si attacchi ancora: potrebbe essersi rassegnato nel frattempo! Ad ogni modo, come riportato anche su e-lactancia, l’uso occasionale e a basse dosi di benzodiazepine (tutti i farmaci che finiscono per “-azepam” sono sedativi-ipnotici della famiglia delle benzodiazepine) è compatibile con l’allattamento al seno, specie se si tratta di bimbi già “grandicelli” come il suo. Sarebbe interessante discutere con il suo Curante un eventuale passaggio a Zolpidem, dato che per questo farmaco non c’è alcun tipo di rischio per l’allattamento al seno. Spero di averle risposto e di averla aiutata, cordialmente.
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