Gentile dottoressa Valmori, ho 39 anni e sono all’inizio della mia seconda gravidanza. Sono poliabortiva, per cui assumo cardioaspirina e clexane. Soffro di disturbo da attacchi di panico, per cui assumo elopram 40 mg (20 mattina e 20 sera ) e tavor, un mg, la sera. Appena ho saputo di essere incinta, ho iniziato la riduzione del tavor per poi sospenderlo, anche se con difficoltà, perché la mia ansia è molto forte. Prendo 450 mg di valeriana al giorno per sostituire il tavor, va bene ? Invece riguardo all’elopram cosa devo fare? Se dovessi avere ricadute con attacchi di panico cosa devo fare? Purtroppo sia il mio psichiatra, che il mio ginecologo vorrebbero che sospendessi tutto, ma come posso gestire gli attacchi di panico invalidanti? Grazie.
Elisa Valmori
Salve signora, in merito all’assunzione di psicofarmaci in gravidanza direi così: 1) è indispensabile che lei sia seguita costantemente dallo psichiatra di fiducia durante la gravidanza, se possibile in accordo con il ginecologo curante… qualora non fossero in accordo, le consiglio di metterli in contatto: vedrà che sarà tutto più semplice. Mi sembra strano che entrambi i suoi curanti ritengano di farle sospendere completamente i farmaci in gravidanza: se una donna soffre di un disturbo ansioso con attacchi di panico non si capisce come mai questo debba scomparire per il semplice fatto che un test di gravidanza è diventato positivo…è vero che la gravidanza fa miracoli ma…non si può pretendere tutto subito! 2) In gravidanza in caso di ansia e/o depressione, si può valutare che farmaco alternativo assumere, scegliendo tra la Venlafaxina, oppure un farmaco della famiglia degli SSRI (come Sertralina, Paroxetina o Citalopram che hanno anche il pregio di essere compatibili in allattamento). Teniamo presente che, una volta sospeso il trattamento, se dovesse essere nuovamente indicata la terapia, occorreranno da 2 a 3 settimane perché il farmaco sia pienamente efficace…motivo per cui secondo me non è prudente sospenderlo durante la gravidanza ma casomai dopo il parto… In ogni caso, è fondamentale non trascurare il dosaggio di questi farmaci: in gravidanza si consiglia di assumere il “dosaggio minimo efficace”, ma questo non significa che le dosi di farmaco debbano essere ridotte rispetto al dosaggio normale dell’adulto, anzi! Quindi, per esempio, di Zoloft o sertralina il dosaggio può essere compreso tra i 50 e i 150 mg/die, paroxetina oppure citalopram 20-40 mg/die, Venlafaxina 75-150 mg/die. In particolare, la Paroxetina se assunta la sera aiuta a prevenire il risveglio precoce al mattino (in gravidanza il sonno è un punto debole, meglio curarlo con attenzione per stabilizzare l’umore insieme alla terapia farmacologica specifica per l’ansia). Lei stava già assumendo 40 milligrammi al giorno di citalopram (principio attivo di Elopram) per cui io avrei mantenuto quello stesso dosaggio almeno all’inizio della gravidanza, ponderando bene una eventuale riduzione nel corso della gravidanza se le cose andassero meravigliosamente. 3) L’impiego di benzodiazepine (quali Tavor) non comporta rischi malformativi per il feto, ma è utile sospenderle entro la 16° settimana di gravidanza. Infatti, per le benzodiazepine (famiglia di farmaci di cui Tavor fa parte), l’impiego in gravidanza è sconsigliato perché danno dipendenza e crisi di astinenza anche al neonato (soprattutto se vengono assunte nel secondo e terzo trimestre). Sono inoltre vietate nell’allattamento al seno. Purtroppo, la dipendenza e la crisi d’astinenza alla sospensione sono sintomi molto comuni anche negli adulti. Fortunatamente, i sintomi si esauriscono nel giro di pochi giorni ed è possibile attenuarli assumendo un farmaco di nome Quetiapina (1 compressa da 25 mg alla sera prima di coricarsi, da aumentare fino a 1 compressa per 3 volte al giorno se i sintomi dell’astinenza fossero particolarmente accentuati). La Quetiapina, a differenza del Tavor, non dà dipendenza, ma aiuta a favorire il rilassamento muscolare prima di addormentarsi. La quetiapina è sicura in gravidanza fino ad un dosaggio entro i 100 mg/die (quindi al massimo 4 compresse al giorno). Anche la Valeriana potrebbe essere utilizzata al bisogno in caso di necessità, ma senza privarsi della terapia principale con un farmaco specifico per contenere l’ansia (ossia Citalopram nel suo caso). Spero di esserle stata di aiuto e di conforto, resto a disposizione sua e di Chi la segue per eventuali ulteriori chiarimenti, cordialmente.
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