Mia figlia tossicodipendente dall’età di 20, ora ne ha 36. Ho saputo che aspetta un bimbo ed è al quarto mese. Continua con metadone e sostanze. Quali conseguenze ci potrebbero essere per lei e per il nascituro? Grazie per la risposta.
Elisa Valmori
Salve cara signora, non mi ha precisato di quali sostanze oltre al metadone faccia uso sua figlia. In ogni caso, le posso dire che ci sarebbe un farmaco alternativo al metadone compatibile con la gravidanza. Si tratta della Buprenorfina (Temgesic è il nome commerciale) e ha di particolare il fatto che si comporta sia come agonista che come antagonista dei recettori oppioidi (quelli su cui va ad agire anche il metadone). Questa proprietà fa sì che rispetto al metadone sia più agevole la progressiva riduzione fino alla sospensione del farmaco stesso nel corso della gravidanza, così da arrivare al parto già “pulite”. Il Temgesic andrebbe assunto utilizzando il dosaggio di 0,2 mg/die di partenza, dimezzandolo progressivamente dopo 1 settimana di assunzione. Certo, capisco che se oltre al metadone sua figlia ancora fa uso di sostanze occorre nel contempo attivarsi con psicologi, educatori, assistenti sociali…insomma una rete di sostegno oltre a quella familiare che possa promuovere una crescita approfittando di questo periodo di cambiamento fisico e anche psichico (la gravidanza ci trasforma in donne: è una bella palestra per crescere e fare i conti con chi siamo veramente). Come professionista di fiducia, la rimanderei a delle brave ostetriche (di solito nei consultori familiari sono presenti e possono essere coinvolte anche in percorsi individualizzati): sono le figure a mio avviso più indicate per aiutare noi mamme a scoprire l’istinto materno e a fidarci di quello che il nostro corpo ci dice. Naturalmente resto anch’io a disposizione se desidera ulteriori consigli…forza e coraggio! Cordialmente.
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