Salve dottoressa sono alla 21^ settimana di gravidanza e dalla morfologica è emerso un sospetto di ARSA, premetto che il duotest fatto in precedenza ha dato esito negativo e tutto nella norma. Il ginecologo mi ha rassicurato dicendo che è solo una anomalia e che il bambino sta bene e cresce bene e che alla nascita non avrà problemi. Lei cosa può dirmi?
Faustina Lalatta
Gentile signora Imma, conoscendo a fondo le caratteristiche e i limiti dell’ecografia fetale, nonostante gli incredibili sviluppi della tecnologia, mi sento di dirle quanto segue. L’dentificazione di una sospetta Arteria Succlavia Aberrante Destra (questo è il significato della sigla inglese ARSA) è un riscontro relativamente frequente in fase prenatale perché questa variante anatomica è presente in circa 1 neonato ogni 100. Ha ragione il suo ginecologo che la invita a non preoccuparsi eccessivamente perché lui punta sulla probabilità che il suo bambino non abbia altre anomalie, soprattutto a carico del cuore. Non le vede, stando al valore dell’ecografia. L’arteria succlavia destra origina solitamente al di sopra dell’arco aortico, come primo ramo dell’Arteria Innominata. Invece l’arteria succlavia aberrante nasce come quarta ramificazione dell’arco aortico stesso. Quindi si differenzia dal vaso normale per il punto di emergenza dall’arco aortico. Fortunatamente, la variante anatomica dell’origine del vaso dall’aorta di regola non modifica il flusso arterioso, ma modifica solo il decorso che non è più orizzontale verso la spalla destra ma posteriore alla trachea. Tutto qui, non richiede alcuna correzione e di solito non dà alcuna sintomatologia. Naturalmente questa mia affermazione vale nel caso, assai probabile ma non ancora certo che l’anomalia sia isolata. Il dato di basso rischio del test combinato è molto importante, anche se lei ricorderà benissimo dalla spiegazione del suo ginecologo che il valore di questo screening non supera il 90%. Ciò che è importante è l’assenza di segni sospetti che, se presenti, renderebbero l’ARSA più preoccupante. Mi riferisco alla buona crescita fetale (che dovrà proseguire così anche nelle settimane successive) e alla mancata rilevazione di cardiopatia congenita. In caso di sospetta cardiopatia il ginecologo in genere propone l’esecuzione dell’esame cromosomico fetale. In conclusione, sulla base dei dati attuali è giusto essere molto fiduciosi, ricordando sempre che gli accertamenti non invasivi (BI-test ed ecografia) hanno un potere diagnostico parziale, che non può essere del 100%. Cordiali saluti.
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