Da quando, a gennaio, ho scoperto di essere incinta prendo il Laroxyl che è stato aumentato subito a 3 compresse da 25 al giorno. Ora sono al settimo mese: secondo lei devo ridurlo al momento del parto e poi con l’allattamento si sospende? La ringrazio.
Elisa Valmori
Buongiorno signora, non mi ha precisato il motivo per cui deve assumere Laroxyl ma immagino si tratti di un disturbo depressivo. In teoria esistono anche altri antidepressivi compatibili con la gravidanza ma dato che il suo Curante psichiatra le ha indicato questa cura, deduco che fosse la più adeguata alla sua situazione particolare. Rispetto alla sua domanda le posso confermare che no, non è necessario ridurlo e arrivare a sospenderlo in vista del parto in quanto è per fortuna perfettamente compatibile anche con l’allattamento al seno (le allego il link di un database spagnolo in lingua inglese da cui si evince che l’amitriptilina (principio attivo del Laroxyl) è escreta nel latte in un quantitativo così limitato, da non essere nemmeno dosabile in circolo sul lattante esposto attraverso il latte al medicinale assunto dalla madre. https://e-lactancia.org/breastfeeding/amitriptyline/product/ Questo è un dato rilevante ma ce n’è anche un altro che mi sembra utile considerare. La terapia con Amitriptilina può causare galattorrea ossia produzione di latte anche in chi non stia allattando al seno…quindi potrebbe essere perfino di sostegno all’allattamento! Mi sento infine di dirle che il parto è un momento piuttosto impegnativo anche per via delle oscillazioni ormonali e umorali…meglio essere un po’ sostenute da una terapia farmacologica che le serva da paracadute, non crede? Se poi, come le auguro, l’allattamento procedesse a gonfie vele e lei ritrovasse presto il ritmo sonno veglia, si può anche decidere con il Curante di scalare gradualmente la sua terapia e vedere come sta…ma non ha senso farlo prima del parto: ora al suo bimbo ci pensa madre Natura, dopo il parto toccherà a lei h 24 (beh, il papà, nonni e zii che diano il cambio non li disdegna nessuno, per carità!). Vedrà che sarà un’avventura meravigliosa, la più grande della sua vita. La cosa importante è essere consapevoli del proprio limite e avere la “faccia tosta” di chiedere un aiuto, come in realtà ha già fatto con me. Spero di averla aiutata e rincuorata, cordialmente.
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