Ho quasi 35 anni e purtroppo ho recentemente avuto un aborto spontaneo nella 17esima settimana di gravidanza che mi fa ancora molto soffrire. Premetto che ho già un bambino di due anni che è nato con parto naturale dopo una gravidanza tranquilla. Purtroppo questa gravidanza è stata una vera agonia, piena di tensione e dolore e ancora non mi do pace per il triste epilogo. Le riassumo brevemente quanto successo durante questi mesi in modo da avere un suo parere e un suo consiglio su come affrontare un’eventuale futura gravidanza. Alla nona settimana ho avuto delle lievissime perdite marroncine, ma dalla visita di controllo non è emerso nulla per cui sono andata avanti normalmente con la mia vita. Purtroppo ho avuto alla 11esima settimana una perdita ematica improvvisa accompagnata da dolore, diagnosticata poi come distacco di circa 6 cm. Nonostante riposo e progesterone, purtroppo dopo 8 giorni ho avuto un’altra perdita di sangue improvvisa che ha aumentato il distacco a 9 cm. Ho passato un mese a riposo quasi assoluto con progesterone, ma alla fine della 16esima settimana sono stata ricoverata per contrazioni che, dopo un giorno di febbre, hanno provocato l’aborto. In seguito sono risultata positiva ad urinocultura (poi trovati con tampone anche su placenta e bambino) a due batteri che esistono normalmente in vagina che nel mio caso hanno causato un’infezione e la perdita del mio bambino. Il bambino era sano e delle giuste dimensioni, bitest ed esame del dna erano risultati nella norma. Volevo sapere da lei cosa può aver provocato questi distacchi così ripetuti nonostante l’assoluto riposo e quali esami posso fare ora per cercare di scongiurare questi problemi in una gravidanza futura. E poi, ancora, dato che durante il mese di riposo avevo perdite costanti e doloretti vari, potevo in qualche modo accorgermi di questa infezione? Durante tutto il periodo di gravidanza non ho mai fatto urinocultura ma solo l’esame delle urine un mese prima dell’aborto. Può emergere dal solo esame semplice delle urine un’eventuale infezione? La ringrazio in anticipo, leggo le sue risposte e mi sembra una persona dotata di sensibilità oltre che di competenza.
Elisa Valmori
Salve signora, mi rattrista la sua storia dolorosa, tanto più che porta il nome di una delle mie figlie. Dal punto di vista medico, quando si verifica un aborto spontaneo nel secondo trimestre è opportuno effettuare alcuni accertamenti sia come esami ematochimici che microbiologici (tampone vaginale e cervicale per lei come anche sul fetino). Le indagini ematochimiche consigliate sono le stesse previste per poliabortività (ossia aborto spontaneo ricorrente nel primo trimestre), possono essere prescritte dal genetista ma anche dal ginecologo, purché venga firmato un consenso informato per le indagini genetiche e sono le seguenti: Emocromo con formula Test di Coombs indiretto PT PTT Fibrinogeno D-dimero Resistenza alla Proteina C Attivata (APCR) Omocisteina Proteina C Proteina S Antitrombina III Anticorpi anti-cardiolipina (IGG e IGM) Lupus Anticoagulanti (LAC) Anticorpi antinucleo (ANA) Mutazione fattore V di Leiden Mutazione fattore II Mutazione PAI-1 Mutazione MTHFR. Lei si chiede cosa può aver provocato questi distacchi così ripetuti, ma non sempre sappiamo spiegarci come mai si creino questi distacchi chorion-deciduali. Un dato da tener presente è che, mentre la vagina ospita diversi tipi di batteri, il tappo mucoso che ostruisce il canale cervicale in gravidanza solitamente mette la cavità uterina al riparo dalle infezioni. In caso di sanguinamento (minaccia d’aborto), tuttavia, sappiamo che eventuali raccolte di sangue a livello uterino potrebbero facilmente contaminarsi con germi e quindi innescare delle infezioni che a loro volta potrebbero stimolare delle contrazioni uterine premature. Può emergere dal solo esame semplice delle urine un’eventuale infezione? Io ritengo di sì: dall’esame delle urine si possono sospettare le infezioni urinarie per una massiccia presenza di batteri nel sedimento, oppure di nitriti o anche un maggior numero di cellule epiteliali o leucociti. Infatti l’esame di scelta mensile è quello semplice delle urine: in caso ci siano delle anomalie su quest’ultimo, si procede con l’urinocoltura e l’eventuale terapia antibiotica in caso di positività. Lei non mi ha riportato a quali batteri sia risultata positiva, comunque credo che lo stile di vita sano, sia come dieta che come idratazione, l’astensione da fumo e alcolici e la corretta igiene intima (senza eccedere con saponi e lavande o detergenti intimi) possano essere di aiuto per mantenersi in salute in gravidanza e non solo. Lei aveva avuto già una gravidanza a termine non complicata e questo sono convinta sia di buon auspicio anche per l’eventuale futura. Spero di averla rincuorata almeno un poco, l’abbraccio a distanza e rimango a disposizione se desidera, cordialmente.
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