Sono mamma di un bimbo di 21 mesi, Diego, fratellino di un bimbo di 4 anni.
Diego è sempre stato molto sveglio, bruciando di molte tappe in quanto a
velocità di parlare, spigliatezza, autonomia nel mangiare e bere da solo,
argomentare i suoi desideri e necessità, probabilmente spinto anche dall’emulazione
verso il fratellino.
Questa estate, forte del fatto che Diego chiedesse ripetutamente di fare
pipì sul vasino, supportata dall’esperienza del fratello (che ha tolto il
pannolino a 22 mesi), da numerose letture di puericultura che spingevano a
leggere i segnali dei bambini e a non rimandare il momento dello
“spannolinamento”, meglio prima che dopo), spinta anche da una nonna
ostetrica (in pensione) ad accelerare questo momento (ai suoi tempi si
toglieva prima di quanto non si faccia oggi), mi sono decisa a provare a levare
il pannolino. L’estate aiuta mi sono detta. E così è stato.
Diego ha risposto benissimo. Pipì e cacca senza problemi sin dal primo
giorno. Certo a volte si bagnava un po’, ma sempre diceva quando
necessitava di sedersi sul vasino. E 4 volte su 5 ci arrivavamo asciutti.
Era fine agosto 2018.
Siamo ad ottobre, a quasi due mesi di distanza avverto una regressione che
mi sta facendo dubitare della scelta, nonché frustrarmi per l’apparente
incomunicabilità con Diego su questo fronte. Cioè Diego fa pipì sul vasino
appena sveglio. Lo metto io mentre lui è ancora assonnato. E tutto fila
liscio. Ma quando si tratta di rimetterci su (diciamo dopo neppure 20
minuti) fa storie, si rifiuta, fa finta di sedersi poi si rialza senza aver
fatto nulla…con la conseguenza che praticamente a casa 4 volte su 5 fa pipì
addosso e, cosa più grave, senza neppure proferire parola. O nel migliore
dei casi, lo dice subito dopo averla fatta. Specifico che Diego va al nido e
lì sembra che non ci siano problemi. Se non talvolta. A casa abbiamo sia
vasini che riduttori water, e lui a volte si impunta perché vuole farla in
piedi come il fratellino (e talvolta ci riesce).
So che non si deve tornare indietro su certe strade ma, vista la sua età,
forse sono stata troppo avventata. Ammettiamolo. Ho spinto verso un’evoluzione
cui Diego forse non era pronto. Non voglio bruciare le tappe né spingerlo,
forzarlo, rimproverarlo. Come capirà la frustrazione di non vedere
“collaborazione e ascolto” mi pone sempre davanti ad un dilemma (come può
lui capire il suo errore?). Oltre alla fatica di lavare 4/5 cambi tutti i giorni.
Mi chiedo cosa posso fare per la serenità di Diego in primis. Possiamo
rimettere il pannolino? Questo potrebbe mettere Diego in confusione?
Grazie.
Angela Raimo
Cara mamma,
prima di tutto mi permetto di suggerirle più lievità, più leggerezza, nel senso che in tutto quello che lei descrive non c’è nulla di “grave”. E’ andata così: Diego sembrava pronto e lei lo ha giustamente assecondato, ma era realmente “presto”, visto che di solito i bambini cominciano a essere davvero pronti per l’addio al pannolino intorno ai 24 mesi (vale ovviamente in generale, perché come di sicuro le sa benissimo ogni bambino ha il suo “giusto momento”). Va da sé che la regressione che si è verificata ci sta tutta e, quindi, va considerata un accadimento normale, che ci si doveva anche aspettare, che andava messa in preventivo. Gli rimetta tranquillamente il pannolino e non lo forzi in nessun modo (meno che mai ricorrendo ai rimproveri, questo sarebbe addirittura crudele). Attenda quindi ancora qualche settimana, durante la quale è possibile che sia Diego stesso a proporre di riprovarci a stare senza pannolino, ma se questo non dovesse accadere lasci perdere. Tra qualche tempo, con la massima serenità, riprovi a chiedergli se vuole togliere il pannolino e vediamo che cosa dirà. Evidentemente per ora per lui è troppo impegnativo quello che gli è stato chiesto – o che ha voluto provare a fare -. Non abbia fretta, cara mamma, perché c’è il rischio di rallentare il raggiungimento di certi traguardi: se è vero, infatti, che è controproducente frenare il bambino nel momento in cui è pronto per affrontare e superare una tappa che porta a un progresso importante, lo è altrettanto che premere sull’acceleratore quando ancora non è abbastanza “maturo” per riuscirci può generare in lui uno stress che può addirittura allontanare l’obiettivo verso cui lo si spinge. Mi scriva ancora se vuole. Tanti cari saluti.
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