Salve sono una mamma di 23 anni e ho un bimbo di 18 mesi. I motivi per cui penso di dover smettere di allattare è perché il bimbo non mangia, faccio fatica, gli propongo di tutto ma nulla da fare. La notte è uno strazio: si sveglia in qualsiasi orario. Durante la giornata al posto del seno propongo latte e altri alimenti ma quando lui se si mette in testa che vuole il seno non c’è verso per distrarlo. Avrei veramente bisogno di aiuto.
Angela Raimo
Cara mamma, la sua lettera mi rattrista perché è la conferma (un’altra!) di come le donne si sentano costrette ad aderire a un modello ideale di madre perfetta a discapito della loro serenità e, di conseguenza, forse anche di quella del loro bambino o della loro bambina: sono infatti del parere che se la mamma sta bene, stia bene anche il figlio e credo che questa mia idea sia più che condivisibile da chi si occupa di cura dei bambini. Dopo i sei mesi di vita, l’allattamento va incoraggiato e continuato, se è possibile farlo, se la mamma non ritiene che sia meglio interromperlo o anche più semplicemente se sia lei sia il bambino ne sono appagati. Non c’è alcuno studio scientifico che abbia evidenziato che smettere di allattare un bambino che oltretutto, come nel caso di suo figlio ha già 18 mesi, possa essere in qualche modo essere per lui destabilizzante. L’Organizzazione mondiale della sanità ha stabilito che è corretto che i bambini vengano allattati esclusivamente al seno per i primi sei mesi e che successivamente l’allattamento materno prosegua, integrato con cibi solidi, fino a quando mamma e bambino lo desiderano. In questa indicazione c’è la risposta che cerca. Allattare oltre i sei mesi, possibilmente fino all’anno di vita è una buona cosa, ma non c’è alcun obbligo morale o di altra natura che deve spingere a continuare se si ritiene,per qualunque ragione, che sia giunto il momento di smettere. Le mamme che proseguono l’allattamento al seno solo ed esclusivamente per dovere, perché condizionate da messaggi che le fanno sentire sbagliate se non continuano al di là delle loro possibilità fisiche e psichiche, al di là di quanto considerano giusto e, quindi, senza più essere felici e appagate dal gesto non dovrebbero costringere se stesse ad andare avanti. I benefici dell’allattamento dopo i sei mesi di vita sono innegabili e molti di questi sono di natura psicologica, ma se la mamma offre il seno malvolentieri probabilmente potrebbe essere che ne annulli alcuni. Smettendo di allattare non smetterà certo di amare il suo bambino né il vostro legame si allenterà, anzi è verosimile che migliori perché lei avrà più energia e più pazienza al momento dei pasti di suo figlio. Dal punto di vista pratico per smettere di allattare c’è solo un modo, fasciarsi il seno e non offrirlo più. Magari, se è possibile, nei primi giorni all’ora della merenda o a colazione, quando è più probabile che il suo piccolo reclami il seno, si faccia sostituire dal papà, da una nonna o da un nonno o da una zia, così il bambino sarà maggiormente disponibile ad accettare di buon grado le alternative che gli vengono proposte, come per esempio lo yogurt o il latte vaccino. E non si senta in colpa cara mamma, per la sua scelta, non ve ne sarebbe alcun motivo. Si goda invece appieno questa stupenda fase della crescita del suo piccolino, che la stupirà con gli incredibili progressi che compirà giorno dopo giorno. La saluto con affetto.
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