Cara dottoressa Valmori,
grazie molte per la risposta scritta con parole semplici e chiare, a volte i medici dimenticano un po’ la necessità di avere questo contatto più umano e
invece ce n’è tanto bisogno. Davvero la ringrazio, è bello pensare che anche ciò che sembra sbagliato è giusto per uno scopo. Sono arrivata intanto
all’11^ settimana (sperando che tutto stia continuando…). Da ultimo volevo dirle che sulla base di queste analisi, il cui risultato purtroppo viene inviato a step dall’ospedale, la mia ginecologa dato il valore riscontrato sulla vitamina D (allego il referto) ha deciso di darmi l’integratore Dibase 10.000 UI con 10 gocce al giorno.
Non è la prima volta che ho questa carenza, poi adesso sono da più di un mese a casa quindi forse anche questo contribuisce. Volevo chiedere un suo
parere su questa mai carenza specifica, che spero non sia così grave, e chiederle se prendendo di tanto il latte di soya arricchito con calcio e vitamina D magari posso ridurre le gocce. Il foglio illustrativo del Dibase riporta un quantitativo massimo di 8 gocce/die e una dose standard di 3-4 gocce/die.
Forse il mio valore è parecchio basso? Mi scusi se lo chiedo a lei, ma i medici spesso non accettano le titubanze dei pazienti….ma io vorrei solo
fare la cosa giusta per il mio stato. Spero possa capirmi come ha fatto sempre. La ringrazio per un suo parere.
Elisa Valmori
Salve signora,
mi ha stupito il numero di esami di laboratorio che le sono stati prescritti…sarà che ho imparato che la gravidanza non è una malattia oppure che come paziente sono stata sempre seguita in consultorio e non privatamente, fatto sta che non oso immaginare quanto lei abbia speso per queste prime analisi!
Ad ogni modo, concentriamoci sulla vitamina D carente che tanto la preoccupa. Per prima cosa va detto che durante i mesi invernali ne siamo abbastanza carenti tutti, non solo lei.
Se non esce di casa perché deve stare a riposo (speriamo relativo e non assoluto!), magari cerchi di esporsi comunque al sole aprendo le finestre o stando sul balcone… meglio ancora se applicando la crema protettiva (e comunque evitando le ore in cui il sole è allo zenit, come raccomandano sempre i pediatri per l’esposizione dei bambini: privilegiare le prime ore del mattino e quelle del tardo pomeriggio).
Lei teme un sovraccarico assumendo 10 gocce/die di vitamina D ma nel foglio illustrativo è proprio scritto che l’integrazione in gravidanza può essere aumentata a 8 gocce/die ossia circa 2000 unità di Colecalciferolo.
Le do un ulteriore motivo per tranquillizzarsi. Il colecalciferolo non è una vitamina attiva ma deve essere attivata a livello renale, motivo per cui non c’è rischio ad assumerne 8 o 10 gocce/die: tutt’al più l’eccesso di integrazione sarà eliminato dal suo organismo.
Infine mi sembra utile ribadire questa cosa: gli esami ematochimici di laboratorio non sono autorevoli quanto la clinica, motivo per cui se lei vede asterischi o valori in neretto, giustamente li segnali al Curante ma aspetti ad allarmarsi o a cercare risposte su internet: in gravidanza il corpo “parla” e si fa capire meglio del solito…conviene fidarsi di più di quello che sente, esiste davvero l’istinto materno!
Riguardo al latte di soia arricchito di calcio e vitamina D, nessun pericolo ad utilizzarlo qualora sia intollerante al latte vaccino, anche in combinazione con il Dibase: si tratta sempre di integrazione con una vitamina ancora inattiva come dicevamo sopra…
Spero di averle risposto e di averla rassicurata, le auguro una buona estate in compagnia della sua pancia “abitata”.
Cordialmente.
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