Uso di crack nel secondo trimestre di gravidanza: la neonata rischia l’astinenza?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 10/05/2021 Aggiornato il 10/05/2021

Ad alcuni mesi dal parto, l'uso occasionale di un derivato della cocaina non comporta il pericolo che il bambino, alla nascita, vada incontro a una crisi d'astinenza.

Una domanda di: Nunzia
Salve sono incinta da otto mesi e 46 giorni fa ho fatto uso di crack. Se fino
alla fine della gravidanza non tocco nulla riesco a evitare l’astinenza
alla bambina? Mi hanno detto che posso creare problemi con l’assistenza
sociale: come evitarli?

Risponde la dottoressa Laura Tidone, già direttore del Dipartimento
Dipendenze di Bergamo. “Gentile signora, se realmente l’ultima volta che ha
fatto uso di crack risale alla data che ci ha riferito (ormai 49 giorni fa) e se da allora fino al parto non
assumerà più la sostanza, la sua bambina non è esposta al rischio di andare
incontro, dopo la nascita, a una crisi di astinenza. Lei dunque non è tenuta
a informare il personale sanitario dell’accaduto, non almeno per la tutela
della sua piccola che in realtà, se lei non assumerà più nulla, alla nascita
non avrà problemi. Fermo resta che lei non ci riferisce se nei primi due
trimestri di gravidanza ha usato il crack solo la volta di cui lei parla,
oppure altre volte, ma sempre occasionalmente, oppure se ne ha fatto un uso
massiccio. In quest’ultimo caso (che da quanto leggo non mi sembra sia il
suo) aumenta il rischio di distacco intempestivo della placenta, mentre per
il neonato c’è un incremento del rischio di SIDS (morte improvvisa del
lattante), di tachicardia, di infarto cerebrale. Più avanti, l’esposizione
alla cocaina durante la vita prenatale può indurre lievi deficit anche
cognitivi, a svantaggio delle potenzialità che il bambino avrebbe potuto
sviluppare se questa esposizione non ci fosse stata. Ma questo vale appunto
in caso di consumo massiccio e frequente.
In sintesi: se lei ha assunto crack un’unica volta ormai quasi due mesi fa
e, in precedenza, in modo saltuario, molto probabilmente per la sua bambina
non ci sono pericoli”.
Per quanto riguarda il pediatra, di seguito il suggerimento del nostro dottor
Leo Venturelli. “Cara mamma, cerchi di allattare al seno la sua piccola:
il legame intenso, forte, positivo creato dal gesto potrà diventare una
motivazione forte per non riprendere droghe”.

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