Troppo latte: come si gestisce?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 08/04/2019 Aggiornato il 08/04/2019

E' con noi una consulente professionale in Allattamento materno per spiegare come comportarsi quando il flusso di latte è così forte da rendere complicato il momento della poppata.

Una domanda di: Erica
Buongiorno, allatto mio figlio esclusivamente al seno da che è nato, ormai un mese e mezzo, e lui cresce bene, il problema è che ho troppo latte, di notte macchio sempre il pigiama e mi sento il seno particolarmente duro; lui quando mangia sta attaccato per pochissimo tempo perché gli arriva una bomba di latte e poi inizia a strillare, mi graffia e sembra fare a pugni col mio seno.
Ho provato anche a spremere un po’ il seno sia prima che dopo la poppata per trovare un po di sollievo per entrambi ma ogni volta si riempe alla grande.
Cosa posso fare per regolare un po’ il tutto?
Grazie infinite.

Cara mamma,
le risponde Katia Micheletti, IBCLC, consulente professionale in allattamento materno (www.katiamicheletti.com):

“Gentile Erica, quello che stai sperimentando è un riflesso di emissione o calata del latte forte: significa che, nel momento in cui il bimbo succhia, gli arriva tantissimo latte tutto insieme e fatica a gestirlo. Il primo rimedio consiste nello spremere brevemente con le dita le prime gocce di latte, prima di attaccare il bimbo al seno. E’, inoltre, opportuno cercare di non far passare troppo tempo fra una poppata e l’altra: per esempio, potresti attaccare il bambino ogni due ore. Di fatto, con il seno molto pieno il riflesso sarà molto forte mentre attaccando il bimbo più spesso diminuisce la quantità di latte nei dotti e quindi anche la forza con cui esce il latte sarà diminuita.
Allattare il bimbo in posizione semi-reclinata/reclinata oppure sdraiata di fianco con il bimbo pancia a pancia con te (a letto o sul divano). Se sdraiarsi non fosse possibile, puoi inclinare la schiena il più indietro possibile, in modo da rendere il flusso più lento, tenendo il bimbo più in alto con l’aiuto di cuscini; puoi anche posizionare il bimbo a cavalcioni sulla tua gamba.
Inoltre puoi provare tenere il bimbo attaccato allo stesso seno per tutta la poppata.
Se vedi che il bimbo si agita durante la poppata o sembra in difficoltà ad inghiottire tutto il latte che arriva, staccalo gentilmente inserendo il mignolo con l’unghia ben tagliata nell’angolo della sua bocca: potrebbe darsi che in questo momento tu veda il getto forte e che addirittura spruzzi un po’ di latte sul volto del piccolo :) aspetta che il getto forte si esaurisca a poco a poco e poi riattaccalo.
Potrebbe avere bisogno di fare ruttini più spesso, quindi quando lo stacchi puoi metterlo in posizione eretta e fargli fare il ruttino per eliminare l’aria inghiottita. Puoi anche fargli un massaggio al pancino e dargli lievi colpetti sulla schiena.
Se stai assumendo galattogoghi, ovvero sostanze come finocchio, galega, anice stellato, fieno greco (tanto per citare i più comuni) o integratori/tisane che li contengono, sarebbe il caso tu li interrompessi: infatti, questi integratori aumentano la pressione intramammaria e quindi la forza di emissione del latte. I risultati non saranno immediati ma dopo qualche giorno potresti accorgerti del diminuito riflesso di emissione. Tieni sempre conto che la produzione del latte non dipende da questi, quindi interromperli non farà sparire il latte improvvisamente.
Se nonostante questi rimedi ti trovassi ancora in difficoltà, puoi considerare la possibilità di rivolgerti ad un IBCLC, Consulente Professionale in allattamento materno, che con l’osservazione diretta della poppata saprà darti suggerimenti ad hoc. Cari saluti.

nota della redazione: IBCLC è un acronimo (International Board Certified Lactation Consultant) che viene tradotto in italiano con la dicitura Consulente professionale in allattamento materno, definendo un professionista specializzato nella gestione clinica dell’allattamento al seno e della lattazione umana.
Il titolare di qualifica IBCLC ha superato un esame internazionale, al quale si può accedere presentando un curriculum che dimostri anni di esperienza specifica nel campo dell’allattamento materno nonché una formazione specializzata. La formazione si basa su degli standards scientificamente fondati riguardanti l’allattamento e la lattazione, e a tal fine sono indispensabili continui aggiornamenti così da garantire una conoscenza settoriale sempre all’avanguardia. Viene richiesta la ricertificazione obbligatoria ogni 5 anni via crediti formativi e ogni 10 anni attraverso la ripetizione dell’esame.

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