Buongiorno, ho sentito dire che il nuovo corona virus sta indebolendosi e che se è vero che continua a contagiare e a diffondersi è anche possibile che lo faccia con conseguenze meno devastanti. E’ dovuto all’arrivo dell’estate? Possiamo dunque sperare che con la stagione calda il pericolo diminuisca? Un’altra domanda: le IgG, cioè gli anticorpi che produciamo per combattere il coronavirus e che dovrebbero preservarci dalla possibilità di essere contagiati una seconda volta, per quanto rimangono attive nell’organismo? Sono sicura che potrò contare su una risposta attendibile (ce ne è bisogno, in questo momento in cui si legge tutto e il contrario di tutto). Grazie di cuore.
Risponde il dottor Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di statistica medica ed epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma (www.unicampus.it), che ha parlato di perdita di potenza del Sars-CoV-2 durante una recente audizione in Senato. “Il coronavirus con cui ci troviamo alle prese si sta modificando, almeno parzialmente, perché tutti i virus per loro precisa caratteristica mutano in misura più o meno significativa. La trasformazione del coronavirus potrebbe giocare a nostro favore, cioè potrebbe diminuirne la contagiosità. E’ comunque solo un’ipotesi che non deve assolutamente suggerire di abbandonare le uniche armi di cui attualmente disponiamo per proteggerci: il distanziamento sociale e le mascherine. Non possiamo sperare che l’arrivo dell’estate lo debelli, anche se è nota la sua preferenza per un habitat fresco, del resto comune a tutti i virus respiratori. E’ vero però che durante la bella stagione si tende a stare maggiormente all’aperto dove è più difficile che avvenga il contagio anche perché è meno complicato mantenere la distanza di sicurezza dagli altri di minimo un metro. Per quanto riguarda gli anticorpi di “lunga durata” in realtà non sappiamo per quanto permangano nell’organismo. Ma non deve stupire: è un virus nuovo ed è troppo poco tempo che si sono avviati studi sul sangue dei guariti per poter definire con un certo margine di sicurezza per quanto tempo assicurino l’immunità e, quindi, impediscano un’eventuale reinfezione. Ricordo che avere le IgG non esclude la possibilità di essere ancora contagiosi: ci sono casi in cui una persona ha gli anticorpi IgG e, contemporaneamente, il tampone positivo. Vuol dire che il coronavirus si annida nelle sue alte vie respiratorie e quindi può trasmetterlo attraverso le goccioline respiratorie che si emettono starnutendo, tossendo e anche solo parlando. E’ verosimile invece che una persona con tampone e IgG positivi sia al riparo dal rischio di ammalarsi di CoVid-19, che è la sindrome di cui il nuovo coronavirus, il Sars-CoV-2, è responsabile”.
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