Argomenti trattati
Sembra strano sentire una leggenda del nuoto, soprannominato il Cagnaccio perché non molla mai, commuoversi mentre parla delle figlie. Succede quando dice che riescono già a fare il girotondo tutti insieme, con la grande che tiene per il piedino la più piccola. Eppure è fatto proprio così Massimiliano Rosolino, vincitore di tante medaglie olimpiche e mondiali ma soprattutto… papà di due bimbe. Sofia, nata il 16 luglio 2011 e Vittoria Sidney, nata il 19 gennaio 2013. Le ha avute insieme alla compagna Natalia Titova, sua insegnante di danza alla trasmisssione di Milly Carlucci “Ballando con le stelle”. E ora sono i suoi trofei più belli. Questa estate Massimiliano Rosolino è stato l’ambasciatore di Happy Meal sport camp, un’iniziativa di sport e corretta alimentazione dedicata ai bambini organizzata da Mc Donalds. Lo abbiamo intervistato in questa occasione.
Farai fare nuoto alle tue figlie?
Certo, una ha già iniziato. La più grande, che adesso ha due anni, l’anno scorso ha fatto il corso di acquaticità, è stato divertentissimo vederla in vasca con la mamma… ma al sabato ero io che la portavo. Però il mio sogno per loro non è il nuoto ma un’altra disciplina.
Che cosa ti piacerebbe che facessero?
Io sogno per loro un futuro da giocatrici di beach volley: le sorelle Rosolino. Sono sexy ma non troppo, gli slip del costume sono sagomati, le magliette non troppo scollate… Va proprio bene.
Sei un papà un po’ geloso?
Mah, insomma. Ieri Sofia era in piscina all’asilo nido da sola con tutti i bimbi maschi… Devo stare attento! Ho già disdetto l’iscrizione per l’anno prossimo…
E sei apprensivo?
Adesso molto meno, con la prima figlia un po’ di più. Io che non ho mai studiato troppo in vita mia, quando Natalia era in attesa di Sofia ho iniziato a leggere un po’ di tutto sulla maternità, da libri in inglese alla vostra rivista, perché anche se si dice che la teoria è diversa dalla pratica, se non sai la teoria non puoi nemmeno fare la pratica. Poi ogni bambino è diverso ma è stato interessante avere questa infarinatura, mi ha aiutato molto.
Com’è avere due bimbi piccoli?
Io dico sempre che due bimbi valgono tre. Ma noi lo abbiamo voluto, perché così non siamo mai usciti dal reparto pannolini, pappe e cose macchiate… Ci sembra la normalità. Sofia è il capogruppo e già si fa “obbedire” dalla sorellina, che è molto tranquilla. Sarà che Vittoria è la seconda, quindi ha avuto un’educazione diversa dalla prima, nel senso che sei più rilassato, con il primo figlio corri subito appena vuole qualcosa, il secondo te lo deve chiedere tre volte per essere accontentato. È inevitabile.
Sei severo?
Io mi baso su un libro inglese che insegna che un po’ di severità non guasta. E i bambini lo sentono subito. Infatti Sofia con me è bravissima, con Natalia diventa un delirio, i bambini se ne approfittano subito, capiscono con chi hanno a che fare.
Chi si sveglia di notte?
Nessuno dei due. Una va a letto alle 9,30, l’altra alle 11, poi dormono fino al mattino. D’altronde, ho applicato il metodo “Fate la nanna” e i risultati si vedono. Solo che l’ultima poppata, quella delle 11 di sera, la lascio a Natalia con la scusa che la bimba vuole la mamma…
Non gli dai tu il biberon?
Certo che sì. Cerco di evitare quella della sera, ma per il resto non mi sottraggo ai miei doveri di papà. Io sono solo più pratico, per esempio ho capito che se sta nell’ovetto, al posto che in braccio, mangia più rilassata e più veloce. Poi faccio di tutto. Ero io che facevo la pulizia del cordone ombelicale e le ho fatto io il primo bagnetto.
Pensate a un terzo figlio?
No, non ci penso. Dopo il primo volevo assolutamente il secondo, meglio se maschio. Poi dopo il secondo dico basta. Mi chiedo sempre se con un maschio sarei stato così coccolone, io le bimbe le riempio di baci, le abbraccio e ci gioco sempre… Credo che rimarrà un dubbio irrisolto. Magari vorrei aprire un asilo nido
Davvero? E come mai?
Ora che lo frequenta mia figlia ho scoperto quanto è bello. E poi, stando tutto il giorno circondati dai bambini, si può andare a casa arrabbiati? Natalia ha già la scuola di ballo, io vorrei fare la scuola dei bambini, anche quelli piccoli, che iniziano a camminare… sarebbe uno spettacolo.