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Probabilmente l’anno prossimo per iscriversi a scuola occorrerà consegnare anche il libretto delle vaccinazioni. È questa l’idea degli assessori alla Sanità delle Regioni italiane, riuniti ieri a Roma, per combattere il calo delle vaccinazioni riscontrato nel nostro Paese. L’accordo è stato raggiunto all’unanimità e ora la proposta è al vaglio della Conferenza Stato Regione.
Nel Piano nazionale dei vaccini
Proprio in questi giorni si sta elaborando il nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale ed è all’interno di questo documento che gli assessori propongono di inserire la norma che impone di eseguire le vaccinazioni obbligatorie per essere ammessi a scuola.
C’era 18 anni fa
L’obbligo alle vaccinazioni per l’iscrizione alla scuola dell’obbligo è presente già da tempo nei Piani vaccinali ma questa norma è stata annullata 18 anni fa da una circolare in cui si stabiliva la priorità dell’obbligo scolastico sull’obbligo alla vaccinazione. “Ma quelli erano i tempi nei quali la copertura era altissima – spiega Sergio Venturi, assessore alla salute dell’Emilia-Romagna e coordinatore della Commissione salute per la Conferenza delle Regioni – Adesso ci sono zone del Paese dove siamo molto bassi”.
Solo per quelli obbligatori
La norma riguarderebbe solo i vaccini obbligatori. Spiega bene Sonia Viale, assessore alla Sanità della Liguria: “Sono favorevole all’introduzione dell’obbligatorietà della vaccinazione per iscriversi a scuola, almeno per la poliomelite, la difterite, il tetano e l’epatite B per scongiurare qualsiasi rischio che tali patologie possano ripresentarsi, anche se in Liguria siamo nella soglia della non preoccupazione con circa il 95 per cento dei bambini in età scolare vaccinati”.
Drammatico calo
Secondo i dati dell’Istituto superiore della Sanità, anche le vaccinazioni “obbligatorie” sono in netto calo: le immunizzazioni sono inferiori all’95%. E anche per le altre, chiamate raccomandate o consigliate, il tasso è dell’86%, molto meno degli anni precedenti.
Tristi fatti di cronaca
Proprio pochi giorni fa è morta a Bologna una neonata di 28 giorni per pertosse. A ribadire che di queste malattie, anche se diffuse e comuni, si può morire.
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